Epatite B

Epatite B

L’epatite B è una malattia infettiva di origine virale, causata dal virus HBV, appartenente alla famiglia delle Hepadnaviridae.

È ad oggi una delle principali sfide di salute pubblica globale. Può causare infezioni croniche ed espone le persone ad alto per cirrosi e carcinoma epatico.

È disponibile un vaccino sicuro ed efficace che offre una protezione del 98-100% contro l'epatite B.

CAUSE

Il virus dell’epatite A, HAV, è un virus a RNA senza involucro classificato come picornavirus. Fu isolato per la prima volta nel 1979. Gli esseri umani sono il suo unico ospite naturale, sebbene diversi primati non umani siano stati infettati in condizioni di laboratorio.

TRASMISSIONE

Nelle aree altamente endemiche, l'epatite B si diffonde più comunemente da madre a figlio alla nascita (trasmissione perinatale) o tramite trasmissione orizzontale (esposizione a sangue infetto). Lo sviluppo di infezioni croniche è molto comune nei neonati infettati dalla madre, o prima dei cinque anni di età.
L'epatite B si diffonde anche tramite esposizione a sangue infetto. Inoltre, l'infezione può verificarsi durante procedure mediche, chirurgiche e dentistiche, attraverso tatuaggi o l'uso di rasoi e oggetti simili contaminati da sangue infetto e non adeguatamente sterilizzati.

La trasmissione può avvenire anche tramite contatto con fluidi corporei, come la saliva e fluidi vaginali e seminali. Può verificarsi la trasmissione sessuale dell'epatite B, in particolare negli uomini non vaccinati che hanno rapporti sessuali con uomini.

Il virus dell'epatite B può sopravvivere al di fuori del corpo per almeno 7 giorni. Durante questo periodo, il virus mantiene la sua capacità di infezione.

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA

L’infezione da epatite B è considerata endemica in tutto il mondo. L’OMS stima che globalmente un totale di 257 milioni siano affetti dall’epatite B.

La prevalenza dell'epatite B è più alta nella regione del Pacifico occidentale e nel continente africano, dove rispettivamente il 6,2% e il 6,1% della popolazione adulta è infetta. Nella regione del Mediterraneo orientale, nella regione del sud-est asiatico e nella regione europea, si stima che rispettivamente il 3,3%, il 2,0% e l'1,6% della popolazione generale sia infetta.


Distribuzione geografica epatite b

SINTOMI

Il periodo di incubazione del virus dell'epatite B è in media di 75 giorni, ma può variare da 30 a 180 giorni. Il virus può essere rilevato entro 30-60 giorni dall'infezione e può persistere e svilupparsi in epatite B cronica.

La maggior parte delle persone non presenta alcun sintomo al momento dell’infezione. Tuttavia, alcune persone sviluppano una malattia acuta con sintomi che durano diverse settimane, tra cui ingiallimento della pelle e degli occhi (ittero), urine scure, estrema stanchezza, nausea, vomito e dolore addominale. Un piccolo sottogruppo di persone con epatite acuta può sviluppare insufficienza epatica acuta, che può portare al decesso. L'infezione, quando acquisita in età adulta, evolve a epatite cronica in meno del 5% dei casi, mentre l'infezione acquisita durante l'infanzia cronicizza nel 95% dei casi. 

In alcune persone, il virus dell'epatite B può anche causare un'infezione cronica del fegato che può successivamente trasformarsi in cirrosi (una cicatrizzazione del fegato) o cancro del fegato. 

Chi è a rischio di malattia cronica?

La probabilità che l'infezione diventi cronica dipende dall'età in cui una persona viene infettata. I bambini di età inferiore a 6 anni che vengono infettati dal virus dell'epatite B hanno maggiori probabilità di sviluppare infezioni croniche.

Nei neonati e nei bambini:

  • L'80–90% dei bambini infettati durante il primo anno di vita sviluppa infezioni croniche; e
  • Il 30-50% dei bambini infettati prima dei 6 anni sviluppa infezioni croniche.

Negli adulti:

  • meno del 5% delle persone altrimenti sane che vengono infettate da adulti svilupperà infezioni croniche; e
  • Il 20-30% degli adulti con infezione cronica svilupperà cirrosi e / o cancro al fegato.

Coinfezione da HBV-HIV

Circa l'1% delle persone che convivono con l'infezione da HBV (2,7 milioni di persone) hanno una co-infezione da HIV.  Tenofovir, che è incluso nelle combinazioni di trattamenti raccomandate come terapia di prima linea per l'infezione da HIV, è attivo anche contro l'HBV.

DIAGNOSI

Non è possibile, su base clinica, differenziare l'epatite B dall'epatite causata da altri agenti virali; quindi, è essenziale la conferma di laboratorio della diagnosi.

La diagnosi di laboratorio si basa sulla rilevazione dell'antigene di superficie dell'epatite B HBsAg. L'OMS raccomanda che tutte le donazioni di sangue siano testate per l'epatite B per garantire la sicurezza del sangue ed eccipienti ed evitare la trasmissione accidentale a persone che ricevono emazie.

L'infezione acuta da HBV è caratterizzata dalla presenza di anticorpi HBsAg e immunoglobulina M (IgM) contro l'antigene HBcAg. Durante la fase iniziale dell'infezione, i pazienti sono anche sieropositivi per l'antigene dell'epatite B e (HBeAg). L'HBeAg è solitamente un marker di alti livelli di replicazione del virus.

L'infezione cronica è caratterizzata dalla persistenza dell'HBsAg per almeno 6 mesi (con o senza HBeAg concomitante). La persistenza dell'HBsAg è il principale marker di rischio per lo sviluppo di malattie epatiche croniche e cancro al fegato (carcinoma epatocellulare).

TRATTAMENTO

Ad oggi non si dispone di un trattamento specifico per l'epatite B acuta. Pertanto, la cura è volta a ripristinare lo stato di salute e un adeguato equilibrio nutrizionale, compresa la sostituzione dei liquidi persi a causa di vomito e diarrea.

L'infezione cronica da epatite B può essere trattata con medicinali, inclusi agenti antivirali orali. Il trattamento può rallentare la progressione della cirrosi, ridurre l'incidenza del cancro al fegato e migliorare la sopravvivenza a lungo termine.

L'OMS raccomanda l'uso di trattamenti orali - tenofovir o entecavir - come i farmaci più potenti per controllare il virus dell'epatite B.

Nella maggior parte delle persone, tuttavia, il trattamento non cura l'infezione da epatite B, ma sopprime solo la replicazione del virus. Pertanto, la maggior parte delle persone che iniziano il trattamento dell'epatite B devono continuarlo per tutta la vita.

Ad oggi c'è ancora un accesso limitato alla diagnosi e al trattamento dell'epatite B in molti contesti a risorse limitate. Nel 2016, delle oltre 250 milioni di persone che convivono con l'infezione da HBV, il 10,5% (27 milioni) era a conoscenza della propria infezione. Di quelli diagnosticati, la copertura globale del trattamento è del 16,7% (4,5 milioni). Molte persone vengono diagnosticate solo quando hanno già una malattia epatica avanzata.

PREVENZIONE

La prevenzione alla trasmissione dell’Epatite B inizia da una meticolosa attenzione ad alcuni comportamenti, come all’uso di dispositivi di protezione meccanica durante il rapporto sessuale, o evitare di condividere e usare siringhe e aghi contaminati.

L’unica arma sicura ed efficace per contrastare la diffusione del virus è rappresentata dal vaccino per l'Epatite B, somministrato in maniera preventiva.

Il vaccino contro l'epatite B è il cardine della prevenzione. L'OMS raccomanda che tutti i bambini ricevano il vaccino contro l'epatite B il prima possibile dopo la nascita, seguito dalle dosi necessarie per completare il ciclo vaccinale.

Nel 2019, la copertura di 3 dosi del vaccino ha raggiunto l'85% in tutto il mondo rispetto a circa il 30% nel 2000. Tuttavia, la copertura della dose alla nascita del vaccino contro l'epatite B rimane irregolare, arrivando solo al 6% in alcuni Paesi a basse risorse economiche.
 

Fonte:

epicentro.iss.it/epatite/epatite-b

cdc.gov/hepatitis/hbv/index.htm

WHO

Le informazioni presentate hanno natura generale, sono pubblicate con scopo divulgativo per un pubblico generico e non sostituiscono il rapporto tra paziente e medico.
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