Redazionale

Allarme Poliomielite in Mozambico

Data pubblicazione: 28/09/2022
Categoria: Alert dal mondo - Autore: Staff Ambimed

Allarme Poliomielite in Mozambico

Il 15 maggio 2022 il Global Polio Laboratory Network ha identificato in Mozambico un caso di poliovirus selvaggio di tipo 1 (WPV1), il primo in oltre trent’anni.

Il Dottor Matshidiso Moeti, direttore regionale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per l'Africa, ha affermato che il rilevamento del nuovo caso è "molto preoccupante" e che ha dimostrato "quanto sia pericoloso questo virus e quanto velocemente può diffondersi".

L'Africa è stata infatti dichiarata libera dal poliovirus selvaggio autoctono nel 2020. La segnalazione dell’ultimo caso non andrebbe a influire su tale certificazione in quanto sembra essere un ceppo importato.

Il caso in Mozambico, identificato nella provincia nord-orientale di Tete, è il primo dal 1992, e ha colpito una giovane donna di 12 anni con paralisi flaccida acuta insorta a marzo nel distretto di Changara, provincia di Tête, al confine con Zimbabwe e Malawi.

L'analisi del sequenziamento genomico ha indicato che il caso mozambicano apparteneva a un ceppo circolato in Pakistan nel 2019, simile ad un altro caso riportato in Malawi all'inizio di quest'anno.

In Mozambico, l’ultimo caso di poliovirus selvaggio autoctono risale al 1993, mentre invece sono

attualmente attivi focolai di poliovirus di tipo 2 di derivazione vaccinale (cVDPV2), con sette casi

diagnosticati dal 2021.

Le stime riferiscono che nel Paese la copertura vaccinale della terza dose del vaccino contro il poliovirus orale è del 73%, e della prima dose del vaccino contro il poliovirus inattivato del 78%. Il Mozambico ha già attivato programmi di vaccinazione infantile in tutto il territorio.

Ricordiamo che i programmi globali di vaccinazione hanno portato all’eradicazione di due dei tre tipi di

poliovirus selvaggio (WPV2 e WPV3), mentre il WPV1 è attualmente ancora endemico in due paesi:

Pakistan e Afghanistan. Diagnosi di WPV1 oltre i confini di questi due paesi dimostrano il potenziale rischio di diffusione del virus. Per questo motivo sono necessari sforzi globali al fine di eradicare il WP1 in ogni angolo del mondo.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda a tutti i viaggiatori nelle aree colpite il completamento del percorso vaccinale contro la poliomielite.


La poliomielite

La poliomielite è una malattia virale altamente infettiva che colpisce per la maggior parte i bambini di età inferiore ai cinque anni. Il virus si trasmette da persona a persona e si diffonde principalmente per via oro-fecale o, meno frequentemente, da un comune veicolo (es. acqua o cibo contaminato) e si moltiplica nell'intestino, da dove può invadere il sistema nervoso e causare paralisi. Il virus viene veicolato attraverso le feci infette, dove può diffondersi rapidamente, soprattutto in aree con scarsi sistemi igienici e fognari.

Il periodo di incubazione è solitamente di 7–10 giorni, ma può variare da 4 a 35 giorni. Fino al 90% delle persone colpite sono asintomatiche o manifestano sintomi lievi. Nei casi lievemente sintomatici, i sintomi iniziali includono febbre, affaticamento, mal di testa, vomito, rigidità del collo e dolore agli arti. Questi sintomi di solito durano da 2 a 10 giorni e per la maggior parte dei casi il recupero è completo. Tuttavia, nel restante 10% dei casi, il virus provoca la paralisi, solitamente agli arti inferiori, che solitamente risulta permanente. La paralisi può manifestarsi rapidamente come entro poche ore dall'infezione. Dei casi con paralisi, il 5-10% delle persone colpite ha esito fatale.

Non esiste una cura per la poliomielite; può essere prevenuta solo con la vaccinazione.

Fonte:

World Health Organization

The Guardian

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