Redazionale

Ebola nella Repubblica del Congo

Data pubblicazione: 07/01/2019 - Ultimo aggiornamento: 28/05/2022
Categoria: Alert dal mondo - Autore: Staff Ambimed

Ebola nella Repubblica del Congo

Secondo il Ministero della Sanità nella Repubblica Democratica del Congo, la trasmissione della malattia da virus Ebola (EVD) continua nelle province del Nord Kivu e dell'Ituri nell'est del paese. 
Al 2 gennaio 2019, si sono verificati in totale 609 casi di EVD (561 confermati e 48 probabili), inclusi 370 decessi. Tra il totale, le donne risultano maggiormente colpite nelle classi d’età 15-49 e  > 50 anni.
Il 16% dei casi si è verificato fra bambini di età inferiore a 5 anni e il 7% nei bambini di età inferiore ad un anno.
Al 2 gennaio, sono stati segnalati in totale 86 casi di infezioni nosocomiali in pazienti della popolazione generale, di cui 55 casi di virus Ebola negli operatori sanitari. 

Attraverso il sostegno dell’Oms, il Ministero della Salute continua a rafforzare le misure di risposta. 
Le priorità includono: coordinamento, sorveglianza, rintraccio dei contatti, capacità di laboratorio, misure di prevenzione e controllo delle infezioni (IPC), gestione clinica dei pazienti, vaccinazione, comunicazione del rischio e partecipazione comunitaria, sostegno psicosociale, sepolture sicure e dignitose (SDB), sorveglianza cross-frontaliera e attività di preparazione nelle province e nei paesi confinanti.

 L’OMS valuta il rischio che l’epidemia si diffonda a livello nazionale e regionale molto elevato; il rischio rimane invece basso a livello globale, raccomandando di evitare qualsiasi restrizione ai viaggi e al commercio con la Repubblica Democratica del Congo in base alle informazioni attualmente disponibili.


CONSIGLI AI VIAGGIATORI

Quando si verificano epidemie di Ebola, generalmente il rischio di infezione per i viaggiatori è estremamente basso. Tuttavia, coloro che ritornano dai paesi tropicali devono sempre cercare un rapido intervento medico se sviluppano sintomi parainfluenzali (come febbre, mal di testa, diarrea o malessere generale) entro tre settimane dal ritorno, rammentando agli operatori che hanno recentemente viaggiato.


VIRUS EBOLA

Il virus Ebola causa una malattia acuta e piuttosto grave che spesso è fatale se non trattata. La malattia da virus Ebola (EVD) è apparsa per la prima volta nel 1976 in 2 focolai simultanei nella Repubblica Democratica del Congo. L'epidemia 2014-2016 in Africa occidentale è stata l'epidemia di Ebola più grande e complessa da quando il virus è stato scoperto per la prima volta. Si è diffuso anche tra altri paesi, iniziando in Guinea e spostandosi attraverso i confini verso la Sierra Leone e la Liberia.
Sulla base delle evidenze disponibili l'origine del virus non è ben nota, ma i pipistrelli della frutta (Pteropodidae), sono considerati i probabili ospiti naturali del virus Ebola
L'ebola si trasmette da uomo a uomo attraverso il contatto diretto con sangue, secrezioni, organi o altri fluidi corporei di persone infette e con superfici e materiali contaminati da queste fluidi. 
Gli operatori sanitari sono stati spesso infettati mentre curavano pazienti con EVD sospetta o confermata. Ciò è avvenuto quando le precauzioni per il controllo delle infezioni non sono state strettamente rigorose. 
Il periodo di incubazione, cioè l'intervallo di tempo dall'infezione con il virus all'esordio dei sintomi è da 2 a 21 giorni. Gli esseri umani non sono contagiosi finché non sviluppano i sintomi. I primi sintomi sono l'insorgenza improvvisa di febbre, affaticamento muscolare, mal di testa e mal di gola. Seguono vomito, diarrea, eruzione cutanea, sintomi di insufficienza renale e funzionalità epatica e, in alcuni casi, sanguinamento sia interno che esterno. I risultati di laboratorio includono bassi livelli di globuli bianchi e piastrine e elevati livelli di enzimi epatici.


ESISTONO DEI VACCINI DISPONIBILI?

No.
Il vaccino contro il virus Ebola è in fase di sperimentazione con ottimi risultati. Tuttavia, il vaccino ancora non è in commercio, risultano quindi fondamentali le manovre di sicurezza per proteggersi dalla malattia.

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