Redazionale

Egitto: Pressioni internazionali per accogliere rifugiati Palestinesi

Data pubblicazione: 03/11/2023
Categoria: Alert dal mondo - Autore: NSSG

Egitto: Pressioni internazionali per accogliere rifugiati Palestinesi

Nel corso della scorsa settimana, diversi report nei media israeliani e internazionali hanno suggerito che Tel Aviv stia attivamente cercando, tramite canali diplomatici, di esercitare pressioni sull'Egitto affinché permetta a centinaia di migliaia di rifugiati palestinesi provenienti da Gaza di entrare nel Sinai. In cambio, Israele sta proponendo di cancellare una parte significativa del debito internazionale dell'Egitto attraverso la Banca Mondiale. Attualmente, l'Egitto sta affrontando una grave crisi debitoria ed è uno dei paesi più vicini al default nei pagamenti del debito. Di fatto, lo Stato sta destinando metà delle sue entrate al pagamento degli interessi e dipende dai prestiti del Fondo Monetario Internazionale e dei ricchi stati del Golfo, il che limita la sua capacità di attuare politiche estere completamente indipendenti. In passato la cancellazione del debito è stata utilizzata dagli Stati Uniti per indurre l'Egitto a conformarsi alla propria politica estera. Nel 1991, gli Stati Uniti e i loro alleati hanno cancellato la metà del debito dell'Egitto in cambio del suo coinvolgimento nella coalizione anti-iraqiana durante la prima guerra del Golfo. Tuttavia, il presidente Al-Sisi si è opposto fermamente all'idea di ospitare rifugiati palestinesi. Una delle principali ragioni è il fatto che un grande campo profughi potrebbe diventare una nuova base per operazioni di resistenza palestinese, il che potrebbe trascinare l'Egitto in un potenziale confronto militare con Israele. Hamas è notoriamente affiliato con i Fratelli Musulmani, un movimento politico e religioso diffuso in Egitto ma considerato terrorista dal governo. Si delineano due scenari possibili. Uno è il mantenimento dello status quo, una situazione economica disastrosa in cui i rischi di agitazioni sociali sono elevati. Inoltre, in seguito alle prossime elezioni presidenziali di dicembre 2023, gli analisti prevedono misure economiche severe per migliorare le finanze pubbliche, il che inevitabilmente avrà un impatto sulla vita media degli egiziani, peggiorando ulteriormente gli standard di vita. Il secondo scenario è l'afflusso di rifugiati, che potrebbe alleviare le difficoltà economiche nel breve termine grazie alla cancellazione del debito, ma creerebbe un nuovo insieme di rischi. Infatti, non solo la situazione di sicurezza nella penisola del Sinai si deteriorerebbe ulteriormente, ma anche le divisioni ideologiche interne cresceranno, aumentando i rischi di agitazioni politicamente motivate nel paese.

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