Redazionale

Endocrinologia in viaggio

Data pubblicazione: 29/07/2021 - Ultimo aggiornamento: 28/05/2022
Categoria: News - Autore: Dott.ssa Chiara Dall'Asta

Endocrinologia in viaggio

Proponiamo qui un riassunto di alcune buone norme per l’assunzione e il trasporto dei farmaci sia per chi soffre di iposurrenalismo o diabete (persone che di solito sono già ben istruite in merito ai viaggi) sia per le altre patologie endocrine.

In generale, è buona norma:

  • Portare sempre con sé una quantità di farmaco doppia rispetto al quantitativo necessario;
  • In caso di viaggio aereo, portare i farmaci nel bagaglio a mano eventualmente accompagnati da un foglio timbrato e firmato nel centro di cura (scritto in inglese). Questo accorgimento è tanto più consigliabile per le persone in terapia insulinica o comunque iniettiva e che necessitano di attrezzatura con aghi (siringhe, penne e pungidito);
  • In caso di viaggio in auto o altri mezzi di trasporto, assicurarsi che la temperatura sia inferiore ai 30° C, in caso contrario chiedere al farmacista quale sia l’adeguata temperatura di mantenimento ed eventualmente tenere i farmaci in una borsa isotermica

Ipotiroidismo

Per la levotiroxina, non sono necessarie particolari precauzioni durante i viaggi, ma si raccomanda sempre di:

  • assumerla a digiuno, mantenendo l’adeguata distanza dalla colazione
  • evitare utilizzo di agrumi a colazione

Si ricorda che la levotiroxina è reperibile in tutto il mondo e i dosaggi vengono sempre espressi in microgrammi, come in Italia

Ipertiroidismo

Per il metimazolo, non sono necessarie particolari precauzioni durante i viaggi,

Non è sempre facile reperirlo all’estero: può essere sostituito da propiltiouracile (1 cp da 50 mg equivale a 1 cp da 5 mg di metimazolo).

Iposurrenalismo

Prima di affrontare un viaggio, è opportuno consultare sempre l’endocrinologo per poter adattare la terapia cortisonica e/o mineralcorticoide in base alla lunghezza del viaggio, alla possibile alterazione del ritmo sonno-veglia, alle condizioni climatiche della destinazione (1, 2).

All’estero possono non essere disponibili i medesimi farmaci che si trovano in Italia: a seguire qualche indicazione su come sostituire la terapia con altri principi attivi, in caso di necessità e in base a quello che si può reperire.

Il dosaggio indicato è quello standard delle terapie: è comunque sempre meglio assumere un dosaggio superiore per qualche giorno, piuttosto che inferiore

Principio attivo

mg

Idrocortisone

20 a colazione - 10 nel primo pomeriggio

Cortisone acetato

18,75 a colazione - 12,5 nel primo pomeriggio

Idrocortisone a rilascio modificato

20 mg a colazione, in alcuni casi occorre anche una dose pomeridiana pari a 10 mg

Prednisone

5 mg a colazione – 2,5 mg nel pomeriggio

Betametasone/desametasone

1 mg a colazione

Il fludrocortisone non è sostituibile; si ricorda che va tenuto in frigorifero e mantenuta la catena del freddo perché non perda efficacia

Inoltre, è sempre consigliabile:

  • allertare gli accompagnatori della propria condizione di salute;
  • avere con sé un kit di emergenza (cortisonico a somministrazione intramuscolare – es idrocortisone -, farmaco anti-nausea, fermenti lattici, sali minerali, farmaci antidiarroici – questi ultimi da usare con cautela perchè causano a loro volta iposurrenalismo) e farmaci di scorta da distribuire in tutti i bagagli;
  • portare un bracciale con la scritta “Hypoadrenalism. If stress, give cortisone”;
  • controllare i presidi medici più vicini;
  • mantenere adeguata idratazione e introito di sali;
  • programmare le adeguate vaccinazioni e profilassi;
  • valutare la possibilità di un’assicurazione medica per il viaggio

Diabete

Le 10 regole che i diabetologi raccomandano di seguire per evitare brutte sorprese lontano da casa:

  1. Portare sempre una adeguata quantità di farmaci, per non rimanere senza farmaci in caso di un ritardo del volo o del treno o in caso di lunghe code per il rientro in macchina, in caso di smarrimento o malfunzionamento di una penna. Attenzione a portare tutte le diverse penne di insulina e non un tipo solo, se si usano di più tipi, e averne di scorta. Portare siringhe e aghi in abbondanza. Portare il glucometro e strisce e lancette per misurare la glicemia, in abbondanza.
  2. Tenere sempre i medicinali a portata di mano (anche quelli di scorta) ed evitare di esporli a temperature troppo basse o troppo alte.
  3. Tenere a portata di mano una fonte di glucosio a rapida azione (in caso di eventuali crisi ipoglicemiche) o degli snack in barrette (vanno bene anche crackers integrali, biscotti secchi, caramelle dure e fondenti).
  4. Portare (in particolare se viaggiate da soli) una dichiarazione che attesti la vostra condizione di persona con diabete, e cosa fare in caso di emergenza (per esempio in caso di crisi ipoglicemica); può essere utile indicare il numero di un contatto di emergenza (un familiare, un amico) ed eventualmente del medico curante. Se andate all'estero, traducete le informazioni essenziali in inglese. Se viaggiate in compagnia, assicuratevi che il vostro compagno di viaggio conosca la vostra condizione e sappia dove trovare quello che vi occorre in caso di emergenza.
  5. Viaggi lunghi e fusi orari possono alterare la routine quotidiana. Le persone con diabete dovrebbero cercare di rispettare l'orario dei pasti e non scombussolare troppo la loro giornata; chi indossa un microinfusore, deve ricordare di adeguarne la regolazione al nuovo orario. Chiedere al diabetologo come gestire l'insulina basale se il viaggio è lungo e cambia il fuso orario.
  6. Stare seduti a lungo durante il viaggio, può far aumentare la glicemia. Se possibile, muovetevi, sia in treno, che in aereo e di fare ogni tanto delle soste se viaggiate in auto. Viceversa, il trekking prolungato o le lunghe passeggiate al contrario possono far crollare i livelli di glicemia. Tenere a portata di mano degli snack.
  7. In caso di viaggio in aereo, il già citato certificato medico non deve avere data anteriore a 30 giorni, deve attestare la necessità, la quantità e la modalità di assunzione e somministrazione del farmaco; portare anche il foglietto illustrativo del medicinale e un’autocertificazione attestante che il contenitore sia anti-urto e anti-rovesciamento.
  8. Preparare i farmaci in un sacchetto trasparente e richiudibile, separato da quello dei liquidi e posizionarli sul nastro per farli ispezionare dagli addetti alla sicurezza dell'aeroporto.
  9. I portatori di microinfusore ('pompa da insulina') o di sensore per il monitoraggio continuo della glicemia (Cgm) ne informino gli addetti alla sicurezza prima delle procedure di controllo; per alcuni device l'azienda produttrice consiglia di evitare di entrare negli scanner dell'aeroporto (si può richiedere eventualmente una perquisizione manuale).
  10. Non mettere mai l'insulina nel bagaglio da spedire perché potrebbe risentire degli importanti sbalzi di temperatura e di pressione nella stiva dell'aereo. Dopo il viaggio osservare il contenitore (o la penna) con attenzione prima di iniettare il bolo di insulina e in caso di aspetto anomalo, cambiare flacone (o penna).  Se la temperatura esterna è superiore ai 30 gradi, l’insulina dovrebbe essere trasportata in una borsa isotermica (avendo cura di non posizionare le penne in prossimità dei panetti di ghiaccio per evitare che la penna congeli). L’insulina non deve essere mai esposta a fonti di calore dirette (termosifoni, stufe, nella borsa in spiaggia o lasciata in automobile al sole).

 

Ipogonadismo

Alcune terapie per l’ipogonadismo sono iniettive e si somministrano ogni 3 mesi: valutare con l’endocrinologo la possibilità di anticipare (o ritardare) la somministrazione per evitare di dover portare in viaggio il farmaco; altre terapie sono a base di gel spalmabili: le condizioni climatiche (caldo e umidità) possono rendere più difficoltoso l’assorbimento, è quindi opportuno scegliere con calma il momento della giornata più adatto per assumere la terapia.

Fonti

  1. Allolio B et al, J Endocrinol 2015
  2. Bornstein SN et al, J Clin Endocrinol Metab, 2016
  3. Siditalia
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