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HPV: a che punto siamo?

Data pubblicazione: 07/03/2022 - Ultimo aggiornamento: 28/05/2022
Categoria: News - Autore: Staff Ambimed

Globalmente, il cancro del collo dell'utero è il quarto tumore più frequente nelle donne, con circa 604.000 nuovi casi e 342.000 decessi nel 2020. È stimato che il 5% di tutti i casi di cancro del collo dell'utero siano attribuibili all'HIV, per il quale le donne con HIV hanno una probabilità 6 volte maggiore di svilupparlo.

Nei paesi ad alto reddito sono in atto programmi che consentono alle ragazze e ai ragazzi di essere vaccinati contro il virus del papilloma umano (HPV), e alle donne di sottoporsi a screening regolari e cure adeguate. È così possibile identificare le lesioni precancerose nelle fasi in cui possono essere facilmente trattate.

L’accesso a tali misure preventive è però spesso limitato nei Paesi a reddito basso e medio, dove l’identificazione del cancro cervicale non avviene fino a stati più avanzati e allo sviluppo dei sintomi. Inoltre, l'accesso al trattamento delle lesioni cancerose (ad esempio, chirurgia oncologica, radioterapia e chemioterapia) può essere limitato, con conseguente aumento del tasso di mortalità.

HPV e cancro cervicale

La quasi totalità del cancro cervicale (più del 95%) è dovuta all’HPV.

L'HPV è la più comune tra le infezioni sessualmente trasmesse. La maggior parte delle donne e degli uomini sessualmente attivi entra in contatto con l’agente infettivo almeno una volta nel corso della loro vita. Fortunatamente, più del 90% delle persone infette è in grado di eliminare l'infezione spontaneamente.

Sebbene la maggior parte delle infezioni da HPV si risolva da sola e la maggior parte delle lesioni precancerose si risolva spontaneamente, c'è il rischio che l'infezione da HPV possa diventare cronica e che le lesioni precancerose progrediscano verso il cancro cervicale invasivo.

Il tempo di sviluppo del cancro cervicale può arrivare fino a 15-20 anni, mentre è ridotto da 5 a 10 anni nelle donne con un sistema immunitario indebolito, come quelle con infezione da HIV non trattata.

I vaccini HPV funzionano meglio se somministrati prima dell'esposizione all'HPV. Pertanto, per prevenire il cancro cervicale, l'OMS raccomanda di vaccinare le ragazze e i ragazzi di età compresa tra 9 e 14 anni, quando la maggior parte non ha iniziato l'attività sessuale.

Vaccinare anche i ragazzi, non è solo per ridurre la circolazione del virus, ma per prevenire lo sviluppo dei tumori HPV-correlati anche nell’uomo, come il tumore anale.

Tre vaccini HPV sono attualmente autorizzati e commercializzati: un vaccino bivalente, uno quadrivalente e uno nonovalente. Tutti e tre i vaccini sono altamente efficaci nella prevenzione dell'infezione da virus di tipo 16 e 18, che insieme sono responsabili di circa il 70% dei casi di cancro cervicale a livello globale. I vaccini sono anche altamente efficaci nella prevenzione delle lesioni cervicali precancerose causate da questi tipi di virus. Il vaccino quadrivalente è anche altamente efficace nella prevenzione delle verruche anogenitali, una malattia genitale comune che è quasi sempre causata da infezioni da HPV di tipo 6 e 11. Il nonovalente fornisce una protezione aggiuntiva contro i tipi di HPV 31, 33, 45, 52 e 58.

Al 31 marzo 2017, in tutto il mondo, 71 paesi (37%) avevano introdotto il vaccino HPV nel loro programma nazionale di immunizzazione per le ragazze e 11 paesi (6%) anche per i ragazzi.

Quasi la totalità dei paesi dell'Unione Europea ha introdotto la vaccinazione contro l'HPV nei propri programmi di immunizzazione nazionali, dove la maggior parte dei programmi attuali si rivolge alle ragazze preadolescenti nella fascia di età compresa tra 9 e 14. Recentemente, diversi paesi hanno anche ampliato, o amplieranno presto, la vaccinazione ai ragazzi della stessa età, in particolare l'Austria, Belgio, Croazia, Repubblica ceca, Danimarca, Finlandia, Germania, Irlanda, Italia, Liechtenstein, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia e Regno Unito.

Le prestazioni del programma vaccinale variano considerevolmente tra i vari Paesi europei, e all’interno delle singole regioni. Come esempi virtuosi troviamo la Finlandia, Ungheria, Islanda, Malta, Norvegia, Portogallo, Spagna, Svezia e il Regno Unito che hanno riportato una copertura nazionale superiore al 70%. In alcuni paesi, tra cui Francia e Germania, la copertura è stata costantemente inferiore al 50%, sebbene di recente sia in aumento in Francia. Complessivamente, nel 2015,

14 milioni di ragazze europee hanno ricevuto il ciclo di vaccinazione completo e 17 milioni almeno una dose: questo potrebbe potenzialmente prevenire 76.000 casi di cancro cervicale tra la popolazione vaccinata.

L’efficacia vaccinale

Dall'approvazione del primo vaccino HPV nel 2006, evidenze crescenti hanno dimostrato l’efficacia nella prevenzione contro l'infezione da HPV, e nello sviluppo di verruche genitali e lesioni cervicali.

Nel 2019, un aggiornamento di una metanalisi pubblicata per la prima volta nel 2015, che ora include risultati da ben 40 studi scientifici diversi condotti in 14 paesi, ha dimostrato un impatto significativo della vaccinazione contro l'HPV confrontando i periodi pre e post vaccinazione. I risultati indicano che quando viene raggiunta una copertura vaccinale di almeno il 50% della popolazione di ragazze tra i 13 e i 19 anni, il vaccino garantisce una riduzione dell’83% della prevalenza dell’HPV di tipo 16 e 18.

Inoltre, è stata osservata una riduzione del 54% della prevalenza dei tipi di HPV 31, 33 e 45 nelle ragazze della stessa età e un effetto protettivo incrociato nelle donne di età compresa tra 20 e 39 anni e negli uomini di età inferiore ai 20 anni.

Infine, è stata documentata una sostanziale diminuzione delle verruche genitali del 67% e del 48% rispettivamente nelle ragazze e nei ragazzi di età compresa tra 15 e 19 anni, e del 54% e del 32% rispettivamente tra le donne e gli uomini di età compresa tra i 20 e i 24 anni.

In Italia

Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019 prevede la vaccinazione gratuita nel corso del dodicesimo anno di età sia per le femmine che per i maschi. La vaccinazione può comunque essere fatta anche per le altre fasce di età.

Gli ultimi dati presentati dal Ministero della Salute presentano le coperture vaccinali nelle coorti di nascita 1996-2008.

Il valore di copertura vaccinale media per HPV nelle ragazze nate nel 2008 è il più basso, come prevedibile. La copertura per ciclo completo per le ragazze undicenni (coorte 2008 nel 2020) mostra comunque una diminuzione rispetto all’anno precedente, con un valore del 30% nel 2020 rispetto al 41% nel 2019, fino al 56% nel 2015. Tale dato conferma l’impatto dell’emergenza COVID-19 sulle attività di vaccinazione, che ha causato un rallentamento o diminuzione generale.

La copertura per ciclo completo per le ragazze dodicenni (coorte 2007 nel 2020) presenta valori più alti rispetto a quello delle undicenni (58%), in calo però rispetto a quelle degli anni

precedenti (60% nel 2019). I dati sono ancora meno incoraggianti per i ragazzi, con solo il 24% dei vaccinati nella coorte degli undicenni.

In generale, la copertura vaccinale media per HPV nelle ragazze è al di sotto della soglia ottimale prevista dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (95% nel dodicesimo anno di vita). Anche a livello regionale, nessuna Regione/PP.AA. raggiunge il 95%.

Il Ministero commenta i dati evidenziando un'ampia variabilità tra le Regioni/PP.AA. per tutte le coorti. Allarma sulla necessità di interventi mirati per promuovere e favorire la vaccinazione anti HPV per tutte le fasce di età.

 

Fonti:

WHO, ECDC, Ministero della Salute

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