Redazionale

Il Covid, il mondo del lavoro italiano e le misure attuate – parte 3

Data pubblicazione: 07/05/2021 - Ultimo aggiornamento: 28/05/2022
Categoria: News - Autore: Luigi Cirrincione

Il Covid, il mondo del lavoro italiano e le misure attuate – parte 3

Le misure personali per il contrasto al SARS-CoV-2 le abbiamo trattate nella prima parte dell’articolo che troverete a questo link.

Le raccomandazioni, esposte finora, da attuare sul luogo di lavoro per la prevenzione della trasmissione del SARS-CoV-2, sono state implementate con le informazioni relative al grado di rischio di diffusione del virus nell'azienda.

Tali informazioni sono state ottenute dalla valutazione di diversi criteri, come suggerito dalla “Guidance on Preparing Workplaces for COVID-19” redatta dall’Occupational Safety and Health Act (OSHA).

A tal proposito le variabili prese in considerazione sono state:

  • La posizione dell’azienda rispetto alle aree di maggiore rischio, valutata secondo gli indici di contagiosità R0 ed Rt;
  • Il numero di dipendenti presenti in azienda e la possibilità di mantenere o meno la distanza di sicurezza di un metro e ½ tra il personale;
  • La tipologia di attività produttiva svolta.

Il rischio relativo alla posizione geografica in cui si trovano gli ambienti di lavoro di una azienda, è in funzione di diversi indici utilizzati per stimare il grado di contagiosità del virus in una data area. All’esordio della pandemia era stato valutato l’indice R0 che rappresentava, nella fase iniziale e in assenza di interventi preventivi, il “numero di riproduzione di base” cioè, il numero medio di infezioni secondarie causate da ciascun individuo infetto in una popolazione che non era in precedenza mai venuta a contatto con l’agente eziologico. Oggi per stimare il rischio di trasmissione virale in una determinata area del nostro paese, viene preso in considerazione l’indice di trasmissibilità Rt, un parametro che rappresenta il numero medio delle infezioni prodotte da ciascun individuo infetto dopo l’applicazione delle misure di contenimento della pandemia da COVID-19. Infine, un altro parametro molto utilizzato, che stima in maniera attendibile e immediata il rischio di trasmissione virale in una data area geografica, è l’andamento del numero dei nuovi casi diagnosticati quotidianamente, tale parametro consente di suddividere le province italiane in tre classi di diffusione sulla base della distribuzione dei tassi standardizzati di incidenza cumulata.

L’esposizione è il secondo criterio considerato al fine di valutare il differente livello di rischio aziendale, tale parametro è in relazione al numero dei dipendenti e alla possibilità di mantenere il distanziamento sociale.

Viene considerata infine la tipologia dell’attività svolta, in funzione della frequenza e della probabilità di eventuali contatti con altri soggetti esterni all’azienda, come clienti, addetti alla pulizia o altri (es. ristorazione, commercio al dettaglio, spettacolo, settore alberghiero, istruzione, etc…).

In base a quanto detto le aziende possono quindi essere suddivise in:

  1. Aziende con un livello basso di rischio di contagio da SARS-CoV-2:
  • Situate in aree in cui sono stati segnalati pochi casi di contagio in tutta la provincia (province di classe bassa).
  • Aventi un massimo di 10 dipendenti.
  • Che svolgano principalmente attività d'ufficio, con limitato flusso di clienti esterni.
  1. Aziende con un livello medio di rischio di contagio da SARS-CoV-2:
  • Con le caratteristiche precedenti ma situate in aree in cui continuano ad essere segnalati diversi casi di contagio (province di classe media).
  • aventi un numero massimo di 50 dipendenti.
  • che svolgano principalmente attività commerciali.
  • Che espongano i dipendenti a contatti interpersonali con i clienti esterni.
  1. Aziende con un livello alto di rischio di contagio da SARS-CoV-2:
  • Situate in aree in cui nella medesima provincia o nella stessa città della sede di lavoro, vengono quotidianamente segnalati molti casi di contagio (province di classe alta).
  • aventi un numero di oltre 50 dipendenti.
  • che svolgano attività di front-office in continuo contatto con i clienti esterni.
  • con personale viaggiante.
  • che operano nel settore sanitario.
  1. Aziende con un livello molto elevato di rischio di contagio da SARS-CoV-2:

Le aziende con un rischio di esposizione molto elevato sono quelle con un alto potenziale di esposizione a fonti note o sospette di COVID-19 durante specifiche procedure mediche, di laboratorio o post-mortem. I lavoratori in questa categoria includono:

  • Operatori sanitari (medici, infermieri, dentisti, paramedici, tecnici medici di emergenza, etc…) che eseguono procedure che possono indurre generazione di aerosol (ad es. intubazione, procedure di induzione della tosse, broncoscopie, procedure odontoiatriche ed esami, raccolta di campioni invasivi, etc…) su pazienti con sospetta o certa diagnosi di COVID-19.
  • Personale sanitario o di laboratorio che raccoglie o processa campioni biologici di pazienti con COVID-19 noto o sospetto.
  • Operatori che raccolgono o processano materiale biologico, anche post-mortem, di soggetti con conclamata positività al SARS-CoV-2.
 

Misure organizzative

Misure ambientali

Misure personali

Basso

  • Informare tutti i dipendenti sul rischio.
  • Stretto controllo sull'accesso esterno (fornitori, appaltatori, clienti), per limitare al minimo i contatti con i propri dipendenti.
  • Controllo selettivo e misurazione della temperatura corporea di tutti i lavoratori, fornitori e collaboratori esterni.
  • Adottare straordinarie procedure di pulizia e sanificazione per tutte le stanze condivise, in particolare: uffici condivisi da più personale, bagni, spogliatoi, mense, locali con distributori, aree fumatori, etc.
  • Pulizia a fine turno di tastiere, touch-screen, mouse e di tutte le superfici inanimate.
  • Riduzione del numero di persone all'interno della stessa stanza, considerando una densità di 1 persona ogni 7 metri quadrati.
      • Lavaggio delle mani con sapone o disinfettante.
      • Mantenere una distanza di 1,5 m tra 2 o più persone.

Medio

Tutte le misure indicate per il livello precedente

  • Limitazione allo stretto necessario delle attività di front-office con utenti esterni
  • Valutazione di modalità di lavoro agile quali lo smart-working
  • Blocco di tutti i viaggi da e verso tutte le aree definite "rosse", in cui sono accertati diversi casi di infezioni da COVID-19
  • Possibile quarantena domestica di 14 giorni per chi vive, lavora o ritorna da queste zone
  • Composizione, se possibile, di due o più gruppi di lavoro chiusi e indipendenti, da alternare ogni 14 giorni per lavorare in azienda o in smart-working

Tutte le misure indicate per il livello precedente

  • Mantenimento di una temperatura interna dei locali >20° C e un’umidità interna >60%.
  • Preparazione di contenitori per rifiuti speciali per la raccolta di guanti, indumenti, maschere, fazzoletti usati, e altri rifiuti o materiali simili contaminati con liquidi biologici, da smaltire.

Tutte le misure indicate per il livello precedente

  • Lavaggio e igienizzazione frequenti delle mani.
  • Uso di guanti in nitrile monouso da parte dei lavoratori che devono interagire con materiali/prodotti di scaffali esposti ai clienti.
  • Fornire, solo ai lavoratori coinvolti in attività di front-office, maschere viso filtrante di tipo FFP2 o FFP3, dopo essere stati formati ed informati sul loro uso.
  • In caso di difficoltà nel trovare le maschere filtranti di cui sopra, rendere disponibili maschere chirurgiche monouso.

Alto

Tutte le misure indicate per il livello precedente

  • Valutare la possibilità di sospendere l'attività, nei limiti della legge e senza pregiudicare la libera iniziativa imprenditoriale nel settore privato, e l'esecuzione di servizi essenziali e di pubblica utilità nel settore pubblico e privato.

Tutte le misure indicate per il livello precedente

  • Aumentare la frequenza di pulizia e sanificazione dei locali.
  • Individuare e predisporre uno spazio adeguato per l'isolamento di eventuali casi sospetti in attesa della verifica da parte degli organi di competenza.

Tutte le misure indicate per il livello precedente

  • Fornitura di maschere, come descritto nello scenario precedente, per tutti i lavoratori.
  • Fornitura di occhiali di sicurezza (misure necessarie nel settore sanitario).
  • Decontaminazione dei guanti con ipoclorito, dopo ogni contatto con diverse superfici inanimate, e durante tutte le procedure di svestizione.

Molto alto

Tutte le misure indicate per il livello precedente

  • Predisposizione e massima aderenza ai protocolli di vestizione e svestizione dei DPI.

Tutte le misure indicate per il livello precedente

  • Garantire l'installazione e la manutenzione di adeguati sistemi di trattamento dell'aria nelle strutture sanitarie.
  • L'area di lavoro deve essere mantenuta ad una pressione negativa rispetto a quella atmosferica.
  • Sanificazione dei locali attraverso l'uso di mezzi fisici come l'irradiazione ultravioletta (UV) o l’ozono.

Tutte le misure indicate per il livello precedente

  • Fornitura abiti di isolamento

Sintesi delle misure di prevenzione e di protezione proposte.

Conclusioni

Lo scopo di questo articolo è stato quindi quello di fornire ai datori di lavoro un protocollo omogeneo delle misure per la prevenzione e protezione della trasmissione del virus negli ambienti di lavoro, contenete e coerente con le raccomandazioni dei vari D.P.C.M. emanati in questo periodo di pandemia; uno strumento utile per tutte le attività che comportino un rapporto interpersonale tra i colleghi, con la clientela o con altri individui interni o esterni all’azienda, da adottare per tutto il periodo dello stato emergenziale, e nelle successive fasi che accompagneranno i paesi nella ripresa economica e sociale delle normali attività produttive.

Adottando tale protocollo differenziato nello specifico in misure organizzative, ambientali e personali, la gestione dell’emergenza potrà essere ottimizzata, garantendo la continuazione delle normali attività e contribuendo in definitiva a ridurre il rischio di contaminazione della forza lavoro e dell'intera popolazione.

Va infine precisato che questo Protocollo di sicurezza anti-contagio non possa che perseguire una finalità ulteriore rispetto alle prescrizioni del D.lgs. n. 81/2008 sulla salute e sicurezza sul lavoro: individuare misure straordinarie di prevenzione volte esclusivamente a fronteggiare il rischio da coronavirus, le quali, come già rilevato, si affiancano parallelamente alle misure ordinarie di prevenzione senza poterle modificare e mantenendo una distinta natura ed una specifica finalità.

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