Redazionale

La vaccinazione è fondamentale per eradicare i focolai di poliomielite

Data pubblicazione: 08/05/2023
Categoria: News - Autore: Chiara Pomari

 La vaccinazione è fondamentale per eradicare i focolai di poliomielite

La poliomielite è una malattia infettiva, altamente contagiosa, causata da un virus (il poliovirus); si moltiplica nell'intestino, da dove può invadere il sistema nervoso e può portare rapidamente a una paralisi flaccida irreversibile (di solito delle gambe). Colpisce soprattutto i bambini sotto i cinque anni di età e tra i soggetti che rimangono paralizzati, il 5-10% muore per una paralisi a livello dei muscoli respiratori.

Esistono tre sierotipi di poliovirus selvaggio: Poliovirus 1, 2 e 3. Il sottotipo selvaggio 1 era la principale causa di poliomielite nel mondo fino all’introduzione dei vaccini, il tipo 2 e 3 sono stati dichiarati eradicati nel 2019.

La contaminazione avviene per via oro-fecale, quindi attraverso il consumo di alimenti o acqua contaminati dalle feci di una persona infetta oppure attraverso il contatto delle mani con una superficie infetta e successivamente con la bocca.

La patologia si presenta asintomatica nella maggior parte dei casi e ha le caratteristiche di una malattia simil-influenzale, febbricola e malessere generale, mal di testa, nausea, mal di gola e assenza di sintomi neurologici. Solo in meno del 5% si manifesta clinicamente con paralisi motoria pura. In questi casi, sono colpiti i neuroni motori del midollo spinale. La conseguente paralisi flaccida acuta può essere di tre tipi: spinale, che determina una paralisi asimmetrica degli arti inferiori, bulbare, che coinvolge i nervi cranici, o bulbospinale.

Prima dell’impegno sanitario globale volto all’eradicazione della malattia, la poliomielite causava invalidità e morti diffuse nei bambini, in particolare durante varie epidemie che si sono verificate nella prima metà del 1900. Poi, grazie agli sforzi di vaccinazione in tutto il mondo iniziati negli anni '80, la poliomielite è ora considerata quasi completamente debellata. Ad oggi, questa malattia colpisce soprattutto i Paesi in via di sviluppo dove le condizioni igienico sanitarie sono carenti.

La malattia in Italia

Nel 1966, la vaccinazione è stata resa obbligatoria per tutti i nuovi nati in Italia.

La dichiarazione ufficiale dell'eradicazione della poliomielite nella regione Europea, e quindi anche in Italia, è stata rilasciata il 21 giugno 2002, nel corso del 14° meeting della Commissione regionale di certificazione, tenutosi a Copenaghen.

Tuttavia, la possibilità che la malattia riemerga è sempre presente e per questo è importante continuare a monitorare attentamente eventuali reintroduzioni nel nostro Paese, poiché alcuni Paesi vivono epidemie di poliomielite non lontano da noi.

La sua presenza nel mondo

Oggi la poliomielite è ancora endemica in due Paesi: il Pakistan e l’Afghanistan. In questi paesi secondo i dati pubblicati dall’Oms, nel 2019 erano stati segnalati 113 casi ed essi sono ancora fonte di esportazione di poliovirus selvaggi.

Lo scorso anno stava segnando un momento storico per l'eradicazione della poliomielite in Pakistan. Il 27 gennaio 2022, per la prima volta, era trascorso un anno senza che un singolo bambino venisse paralizzato. Tuttavia, il virus sopravviveva e continuava a diffondersi in una piccola area nella parte meridionale del Paese; fu inizialmente rilevato solo nelle acque reflue ma poi portò alla paralisi di un bimbo di un anno. È stato il primo caso di poliomielite in quasi 15 mesi.

La Global Polio Eradication Initiative e i suoi partner riportano la rilevazione di casi di poliovirus in Algeria, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Mali, Nigeria.

Purtroppo, l’infezione anche di un singolo bambino da parte del virus della poliomielite, mette a rischio tutti i bambini del mondo. I virus, infatti, possono essere facilmente importati da un Paese all’altro e si diffondono velocemente in popolazioni prive di immunizzazione.

Globalmente, i Paesi hanno raggiunto risultati diversi nel processo di eradicazione della polio, suggerendo che le soglie di immunità delle popolazioni varino in base alle aree geografiche, e questo incide profondamente sulle strategie, la pianificazione e la definizione delle priorità.

Prevenzione

È fondamentale che tutti i bambini e i lattanti ricevano il vaccino contro la poliomielite, che conferisce un’immunità infantile efficace in più del 95% dei riceventi. Le dosi sono previste all'età di 2 mesi, 4 mesi e dai 6 ai 18 mesi. La dose di richiamo è prevista fra i 4 e i 6 anni. I vaccini disponibili sono quello a poliovirus inattivato di Salk (Inactivated Poliovirus Vaccine, IPV) e il vaccino orale antipolio (OPV, Sabin) con virus vivo attenuato.

Nei Paesi in via di sviluppo, il vaccino di Sabin (OPV) è ancora utilizzato principalmente per vantaggio economico e la facilità di somministrazione (orale e non intramuscolare, come è invece somministrato il vaccino di Salk). Tuttavia, essendo un vaccino a virus attenuato, esiste il rischio di sviluppare una poliomielite paralitica associata al vaccino in un 1 caso ogni 2,7 milioni di prime dosi di vaccino. Per questo il vaccino di Salk è preferito nella maggior parte dei programmi di vaccinazione. Il virus attenuato del vaccino di Sabin, inoltre, si replica nell'intestino dell’uomo ed è transitoriamente escreto con le feci, ed è quindi capace di diffusione ad altri individui, rendendo immune potenzialmente anche chi non ha ricevuto la vaccinazione. Tale passaggio attraverso più individui, tuttavia, può causare una mutazione del virus del che si verifica solitamente nella componente poliovirus di tipo 2 del vaccino.

Per questo motivo, il vaccino orale antipolio (OPV) è stato sospeso negli Stati Uniti e l'IPV è l'unico vaccino disponibile.  Il vaccino di Salk (IPV) è un vaccino a virus ucciso, ragion per cui non presenta il rischio di poter indurre una poliomielite paralitica associata a vaccino. Ha un costo più elevato e una somministrazione intramuscolare.

L’eradicazione della polio e il piano strategico 2013-2018

Nel 1988, l'Assemblea Mondiale della Sanità ha adottato una risoluzione per l'eradicazione mondiale della poliomielite, sia quella causata dal polio virus selvaggio, sia quella derivata dal vaccino orale, segnando il lancio della Global Polio Eradication Initiative.

I suoi membri hanno creato lo Strategic Plan 2013-2018, ossia una strategia globale e a lungo termine costruita per liberare il pianeta dalla polio entro il 2018. Gli obiettivi principali del piano sono identificare e interrompere la trasmissione dei virus, rafforzare i sistemi di vaccinazione, introdurre il vaccino antipolio inattivato, e alla fine, sospendere l’uso del vaccino orale.  

Infatti, per eradicare globalmente la poliomielite sarà necessario sospendere tutti i vaccini orali di Sabin nell'immunizzazione di routine, il prima possibile subito dopo l'eradicazione della trasmissione del poliovirus selvaggio (WPV), proprio per il rischio di sviluppare poliomielite paralitica associata al vaccino.

Il piano d’azione dello Strategic Plan 2013-2018 si traduce nella somministrazione di quattro dosi di vaccino antipolio orale vivo attenuato (Opv) ai bambini nel primo anno di vita per ottenere alti livelli di "immunità infantile". Successivamente, è prevista "l’integrazione Opv" a tutti i bambini sotto i cinque anni durante le attività di immunizzazione supplementare (SIA).

Per quanto riguarda la sorveglianza del poliovirus selvaggio, questa prevede la segnalazione e l’analisi di tutti i casi di paralisi flaccida acuta (AFP) nei bambini di età inferiore ai 15 anni. Inoltre, quando la trasmissione del poliovirus selvaggio è limitata ad aree specifiche, dovrebbero essere condotte campagne mirate di "spazzamento" o "tracciamento dei contatti" per i casi di malattia per la vaccinazione.

Per interrompere la trasmissione dei poliovirus selvaggi e per ottimizzare le attività di eradicazione della poliomielite, le priorità globali consistono nel colmare il divario tra i Paesi nei finanziamenti dedicati a combattere la malattia e fermare la diffusione dei poliovirus selvaggi nei Paesi endemici.

34° riunione del Comitato di emergenza polio

La trentaquattresima riunione del Comitato di emergenza sulla diffusione internazionale del poliovirus è stata convocata il 25 gennaio 2023. Il Comitato di emergenza ha esaminato i dati sul poliovirus selvaggio e sui poliovirus circolanti derivati ​​da vaccino, visto l'obiettivo globale di eradicazione e cessazione delle epidemie entro la fine del 2023. Sono stati ricevuti aggiornamenti riguardanti alcuni Paesi, in particolare: Afghanistan, Botswana, Canada, Repubblica Democratica del Congo, Indonesia, Madagascar, Nigeria, Pakistan, Sudan e Zambia.

Sebbene i progressi degli ultimi anni siano incoraggianti, il Comitato ha convenuto all'unanimità che il rischio di diffusione internazionale del poliovirus rimane un'emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale.

Fonti:

Ministero della Salute

ISS

Wolbert JG, Higginbotham K. Poliomyelitis. 2022 Jun 21. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2022 Jan–. PMID: 32644370.

Global Polio Eradication Iniziative 

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