Redazionale

Le vaschette dei controlli aeroportuali e i rischi igienico-sanitari

Data pubblicazione: 19/10/2023
Categoria: News - Autore: Tiziana Landi

Le vaschette dei controlli aeroportuali e i rischi igienico-sanitari

Vengono utilizzate per garantire la sicurezza dei viaggiatori negli aeroporti, ma non risultano altrettanto efficaci nel proteggere la loro salute, anzi, possono addirittura metterla a rischio: sono le vaschette portaoggetti comunemente impiegate per i controlli antiterrorismo, che, come suggerisce una recente ricerca, costituiscono un vero e proprio ricettacolo di germi. Scopriamo quali pericoli nascondono e come proteggersi con buone pratiche di prevenzione.


Vaschette dei controlli aeroportuali: più germi che nelle toilette

È un rito inevitabile nei viaggi in aereo: svuotare le tasche e depositare tutti gli oggetti personali nelle apposite vaschette per farli passare sotto i raggi X ai varchi di sicurezza pre-imbarco. Questa procedura è importantissima per avere la certezza che nessuna fonte di pericolo venga introdotta sugli aerei, ma rappresenta anche una potenziale minaccia per la salute dei viaggiatori. Tante mani e tanti oggetti che toccano i contenitori, infatti, possono diffondere patogeni sulla loro superficie.

Una ricerca condotta da un team di studiosi dell’Università di Nottingham (Regno Unito) e dell’Istituto Nazionale per la Salute e il Benessere della Finlandia e pubblicata sulla rivista scientifica “BMC Infectious Diseases”, ha svelato che le vaschette portaoggetti per i controlli detengono il triste primato di superfici più contaminate degli aeroporti, battendo persino quelle delle toilette. L'indagine è stata effettuata nell’ambito di Pandhub, un progetto dell’Unione Europea che ha l'obiettivo di studiare strategie e strumenti per prevenire la diffusione dei virus sui trasporti pubblici.

Gli scienziati si sono concentrati sulle modalità di circolazione dei rhinovirus, cioè dei virus responsabili del raffreddore, e dei virus dell’influenza: attraverso prelievi periodici effettuati in diversi ambienti dell’aeroporto di Helsinki durante il picco di influenza stagionale nell'inverno 2015-2016, il gruppo ha così osservato che tracce di questi microrganismi erano presenti in circa la metà delle vaschette utilizzate per i controlli prima dell'imbarco. Questi virus, oltre che per via respiratoria, possono infatti trasmettersi anche attraverso il contatto con le mani contaminate di una persona infetta; quindi, un gesto semplice come infilare una mano in tasca, tirare fuori il cellulare o le chiavi e riporli nella vaschetta portaoggetti in aeroporto, ha un'elevata probabilità di contribuire alla loro diffusione. Ad aumentare il rischio, sottolinea lo studio, c'è il fatto che questi contenitori vengono toccati potenzialmente da diverse centinaia di passeggeri ogni giorno e siano realizzati in plastica non porosa, un materiale sul quale i virus sono in grado di sopravvivere a lungo.


Vaschette portaoggetti contaminate in aeroporto: quali sono i rischi?

Il pericolo più grande delle vaschette portaoggetti contaminate è legato alla possibilità che diventino veicolo di contagio su larga scala per le malattie infettive. La proliferazione di virus in aeroporto, infatti, può far sì che i passeggeri si infettino e, una volta giunti a destinazione, trasmettano queste patologie, per esempio attraverso le goccioline emesse starnutendo o tossendo oppure tramite il contatto con le superfici. Inoltre, traghettate dai mezzi di trasporto molte malattie possono raggiungere parti del mondo in cui, altrimenti, non avrebbero mai fatto la loro comparsa. Come sottolineano i ricercatori dello studio Pandhub, proprio i viaggi aerei hanno reso possibile la rapida diffusione della sindrome respiratoria acuta grave (SARS) da Hong Kong nel 2003 e dell'influenza pandemica A(H1N1)pdm09 da Messico e Stati Uniti nel 2009.

Il rischio associato alle vaschette per i controlli negli aeroporti, dunque, è duplice: in primo luogo possono favorire la circolazione delle patologie infettive tra paesi e continenti, costituendo un vettore di trasmissione di particolare gravità soprattutto durante una minaccia o un'emergenza pandemica; in secondo luogo aumentano la probabilità di far arrivare queste malattie in zone del Pianeta in cui prima non erano presenti e che, per la loro situazione sanitaria, potrebbero non essere attrezzate per debellarle. Una malattia infettiva che in un paese è facilmente tenuta sotto controllo con farmaci e vaccini, può non essere altrettanto semplice da arginare dove queste soluzioni non sono disponibili, con conseguenze drammatiche per le popolazioni locali. Lo studio condotto nell'ambito del progetto Pandhub non ha dimostrato che esiste una relazione di causa-effetto tra la circolazione di una patologia e la presenza dei germi che la provocano sulle vaschette portaoggetti negli aeroporti. Molte ricerche, tuttavia, hanno messo in evidenza che virus e microrganismi possono sopravvivere a lungo su diversi tipi di superfici prima di diventare innocui, ovvero non più in grado di trasmettere un'infezione; quindi, adottare precauzioni è fondamentale.


Come proteggersi dalle infezioni durante un viaggio aereo

Prevenire il rischio di contagio legato alle vaschette portaoggetti contaminate durante un viaggio aereo è doppiamente importante: per la salute del singolo e per quella della collettività. Non solo, infatti, evita che il passeggero contragga un'infezione, ma riduce anche la probabilità che quell'infezione viaggi con lui e si diffonda su scala globale. Come la pandemia di Covid-19 ci ha ricordato con forza, la prevenzione passa soprattutto attraverso buone pratiche di igiene personale. È importante, in particolare:

  • lavarsi le mani spesso e correttamente, utilizzando il sapone o un gel disinfettante e sfregandole a lungo, per almeno 40-60 secondi, in ogni loro parte, come raccomanda l'Organizzazione Mondiale della Sanità;
  • tossire dentro un fazzoletto;
  • starnutire coprendosi la bocca con il braccio invece che con la mano;
  • evitare di toccarsi il viso con le mani dopo essere venuti in contatto con superfici potenzialmente contaminate.

Queste abitudini dovrebbero essere adottate regolarmente quando si viaggia, a maggior ragione in presenza di sintomi che possano far sospettare una malattia infettiva, come febbre, tosse, mal di gola, naso che cola.

Nello specifico, durante un controllo di sicurezza in aeroporto, lavarsi le mani prima di depositare i propri oggetti nelle vaschette e subito dopo averli ripresi è una misura di prevenzione che può rivelarsi molto efficace per ridurre il rischio di contagio e proteggere, così, la propria salute e quella di tutti i viaggiatori.

 

 

Fonti:

BMC Infectious Diseases, 2018:Deposition of respiratory virus pathogens on frequently touched surfaces at airports”, Ikonen, N., Savolainen-Kopra, C., Enstone, J.E. et al

World Health Organization (WHO): How to handwash?

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