Redazionale

Perché è importante creare una Medical Travel Policy?

Data pubblicazione: 04/10/2023
Categoria: News - Autore: Simone Addari

Perché è importante creare una Medical Travel Policy?

Nell'ambiente aziendale attuale, in cui i professionisti, accountant, manager e tecnici, sono spesso chiamati a viaggiare sia a livello nazionale che internazionale, la necessità di gestire le regole delle trasferte e dei rischi sanitari associati è diventata una pratica comune. Le aziende, quando pianificano una trasferta ai propri lavoratori, non possono non pensare a come tutelare la salute e l’incolumità dei loro lavoratori.

Il Testo Unico per la sicurezza non disciplina direttamente la fattispecie del lavoro all’estero, ma definisce la “Prevenzione” come “Il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro, […] per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell’integrità dell’ambiente esterno”. Tra le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, mette al primo posto “la valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza”; con l’interpello 11/2016 la commissione permanente in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro specifica che “il datore di lavoro deve valutare tutti i rischi compresi i potenziali e peculiari rischi ambientali legati alle caratteristiche del Paese in cui la prestazione lavorativa dovrà essere svolta, quali a titolo esemplificativo, i cosiddetti «rischi generici aggravati», legati alla situazione geopolitica del Paese (es. guerre civili, attentati, ecc.) e alle condizioni sanitarie del contesto geografico di riferimento non considerati astrattamente, ma che abbiano la ragionevole e concreta possibilità di manifestarsi in correlazione all’attività lavorativa svolta” ribadendo a tutti gli effetti che non esistono limitazioni territoriali nel proteggere i lavoratori.

Ma come comportarsi con le possibili malattie che si possono contrarre all’estero?

Un aspetto da non sottovalutare è la presenza di virus, batteri, protozoi ed elminti che non sono comuni in Italia. Inoltre, andranno considerati i rischi climatici (freddo, caldo), quelli legati ad eventuale lavoro in altitudine o agli effetti del jet lag.

Il medico competente in questo caso dà un apporto fondamentale al datore di lavoro attraverso un counselling prima della partenza e mette a disposizione i vaccini essenziali e l’eventuale profilassi farmacologica per i lavoratori trasfertisti. Da qua nasce la necessità di creare delle procedure per la tutela della salute, quindi, una Medical Travel Policy.

La collaborazione tra il medico competente, il RSPP ed il datore di lavoro permette la corretta valutazione dei rischi specifici della nazione che ospita il lavoratore e la successiva creazione di procedure sanitarie specifiche per i lavoratori trasfertisti che possono comprendere diversi aspetti, come ad esempio:

  • Una sorveglianza sanitaria più attenta per valutare patologie “atipiche” dei lavoratori italiani;
  • Una consulenza specifica per l’area di lavoro che deve essere svolta tra medico competente, lavoratore e datore di lavoro;
  • Un nuovo piano vaccinale specifico per i luoghi oggetto della trasferta;
  • Un eventuale aggiornamento al rientro per valutare lo stato di benessere del lavoratore.

Quando un lavoratore si trova in trasferta all'estero, la tutela della sua salute non dovrebbe essere solo un obiettivo, ma un'imperativa necessità aziendale. La creazione di procedure per la tutela sanitaria dei lavoratori in trasferta non solo costituisce una pratica normativa, ma rappresenta un dovere etico e legale da parte delle organizzazioni di eccellenza. La creazione di una medical travel policy è fondamentale per descrivere i comportamenti che i lavoratori devono mantenere durante le trasferte prevenendo una vasta gamma di problematiche che potrebbero avere ricadute anche molto gravi nei lavoratori.

Inoltre, una medical travel policy consente una pianificazione più efficace dei viaggi d'affari. Identificando in anticipo le possibili sfide legate alla salute, si può garantire la disponibilità di risorse adeguate a poterle affrontarle. Ciò contribuisce ad evitare complicazioni durante le trasferte e a garantire il successo delle missioni aziendali.

Ma le procedure da adottare all’estero non bastano: di fondamentale importanza è una consulenza medica pre-viaggio. I lavoratori al pari del datore di lavoro devono essere informati su quali siano le diverse problematiche sanitarie e come prevenirle, in modo da garantire la massima serenità possibile durante il viaggio.

In conclusione, la creazione di procedure per la tutela sanitaria dei lavoratori in trasferta è un imperativo aziendale. Tali procedure non solo garantiscono la sicurezza, ma promuovono anche la conformità legale e testimoniano un alto livello di responsabilità aziendale. Investire nella salute dei dipendenti rappresenta una dimostrazione tangibile di impegno verso il benessere delle persone che contribuiscono al successo dell'azienda.

 

 

Fonti:

ilaonline.net/interpello-n-11-2016-oggetto-art-12-d-lgs-n-81-2008-e-successive-modifiche-ed-integrazioni-risposta-al-quesito-relativo-alla-valutazione-dei-rischi-ambientali-e-sicurezza-del-posto-di/;

rsppitalia.com/media/posts/1340/VADEMECUM%20Lavor.%20Estero%2013-04-2022.pdf;

soterikon.it/approfondimenti/sicurezza-sul-lavoro-obblighi-nei-confronti-dei-lavoratori-all-estero

nicolacolucci.com/2021/02/02/trasferte-di-lavoro-allestero-come-ridurre-i-rischi-infortuni-malattia-responsabilita-amministratore/#:~:text=Secondo%20il%20tribunale%2C%20il%20datore,con%20l'esecuzione%20dei%20lavori

altalex.com/documents/news/2021/10/04/datore-lavoro-responsabile-anche-caso-imprudenza-lavoratore

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