Redazionale

Sport all'aria aperta e inquinamento

Data pubblicazione: 11/05/2023
Categoria: News - Autore: Alberto Tomasi

Sport all

Sempre più spesso, chi pratica attività sportive all’aperto si deve confrontare con le problematiche dell’inquinamento dell’aria.

Questo avviene soprattutto nelle grandi città e nel periodo invernale. In inverno, infatti, la qualità dell’aria risente negativamente anche dell’influenza del riscaldamento domestico che si aggiunge ai problemi dovuti agli inquinanti atmosferici emessi dalle attività industriali e dal traffico che sono attivi per tutto l’anno.

L’inquinamento dell’aria è aggravato anche da particolari situazioni climatiche che si verificano in inverno: il freddo e l’inversione termica. Quest’ultima, responsabile della cappa di smog che copre le città, è molto più evidente nelle città poste sul fondovalle o vicino a catene montuose e provoca il ristagno degli inquinanti atmosferici a livello del suolo.

Quello della qualità dell’aria è un problema che interessa molto da vicino tutti coloro che praticano sport all’aria aperta, se si considera che l’attività fisica si accompagna inevitabilmente ad un aumento della ventilazione polmonare che comporta una maggiore inalazione delle eventuali sostanze tossiche presenti nell’aria.

Bisogna, infatti, considerare che durante la sua attività uno sportivo arriva a introdurre una quantità di aria che può essere anche 25 volte maggiore che a riposo, vale a dire, ad esempio, respirare, in un minuto, 150 litri di aria rispetto ai 6 litri. È facile capire come sia concreto il rischio di introdurre oltre all’ossigeno una notevole quantità di agenti tossici, se presenti nell’aria.

Le malattie dell’apparato respiratorio rappresentano una causa importante di mortalità e l’inquinamento atmosferico costituisce una minaccia concreta per la salute pubblica. In alcuni paesi europei, tra i quali il nostro, l’inquinamento è ritenuto responsabile di circa il 6% della mortalità tra la popolazione.

Gli effetti dell’inquinamento dell’aria sulla salute

Ci sono diverse componenti presenti nell’aria inquinata che possono essere dannose per la salute. Si tratta di tutte quelle particelle, gas e liquidi volatili che hanno origine dai processi di combustione come lo scarico di veicoli a diesel o a benzina, i processi industriali, la produzione di energia elettrica e il riscaldamento domestico.

Particolarmente inquinanti sono le particelle sospese (o Particolato Totale Sospeso) che comprendono polveri PM10 (ossia con un diametro inferiore a 10 millesimi di millimetro), polveri sottili PM2.5 e polveri ultrasottili. Queste ultime due sono gli inquinanti più dannosi per la salute: sono costituite da diverse sostanze tossiche (solfati, nitrati, metalli) e, grazie alle piccolissime dimensioni, vengono trasportate anche a lunga distanza e negli ambienti chiusi, penetrando facilmente nel tratto superiore dell’apparato respiratorio (dal naso alla laringe).

Il peggioramento della qualità dell'aria che respiriamo, soprattutto nelle aree più densamente popolate, comporta, quindi, un aumento generale dei problemi di salute (soprattutto nei soggetti più deboli, come i bambini, i malati e gli anziani) e una maggiore incidenza di malattie cardiocircolatorie, di patologie respiratorie e di tumori.

È soprattutto il particolato PM2.5 ad essere associato ad effetti cardiopolmonari, in quanto le particelle più sottili riescono a raggiungere i polmoni e perfino arrivare all'interno della circolazione sanguigna, dove causano infiammazione e contribuiscono allo sviluppo di complicazioni cardiache.

I principali inquinanti atmosferici con la loro azione biologica sono elencati nella tabella n. 1.

Tabella n.1. I principali inquinanti atmosferici e i loro effetti

Biossidi di zolfo (SO 2): è un irritante che produce broncocostrizione.

Particolato (PM 10, PM2.5): si tratta di una miscela di sostanze a contenuto variabile che, sospese nell’aria, provoca infiammazioni di vario grado dell’apparato respiratorio.

Idrocarburi aromatici policiclici: come il benzopirene, sono in molti casi cancerogeni e mutageni.

Ossidi di azoto (NO 2): provocano reattività bronchiale.

Composti organici volatili: il più noto è il benzene; provocano cefalea, irritazione oculare e, in alte concentrazioni, la leucemia.

Ossidi di carbonio (CO): aumentano il rischio di arteriosclerosi.

Ozono (O 3): o smog estivo, provoca la riduzione dell’attività bronchiale.

La normativa prevede una soglia di attenzione e una soglia di allarme oltre la quale devono essere adottati dei provvedimenti per abbattere gli inquinanti (blocco del traffico, targhe alterne, ecc.).

Bisogna sempre tenere d’occhio i livelli di inquinamento atmosferico. La maggior parte delle città ha un sistema per gli avvisi di inquinamento atmosferico. Alcuni siti meteo forniscono anche in Italia informazioni sulla qualità dell’aria e lo fanno anche i siti della agenzia regionale per la protezione ambientale (ARPA).

L’Unione Europea nel 2018 ha approvato un nuovo programma “aria pulita” per l’Europa, a sostegno del miglioramento della qualità dell’aria in città entro il 2030, sostenendo in tal modo la ricerca e l’innovazione e promuovendo la cooperazione internazionale per il benessere del pianeta.

La normativa dell’Unione Europea stabilisce i limiti sulle emissioni delle principali sostanze inquinanti sulla base delle linee guida diffuse dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: le soglie di polveri sottili PM10 sono stabilite a 40μg/m3 di concentrazione annua e 50μg/m3 giornaliera, da non superare più di 35 volte per anno civile. Per il PM2.5 il limite fissato è a 25 microgrammi/m3 come media annuale.

Questi valori tuttavia vengono ampiamente superati. È sempre consigliabile cercare di proteggere al meglio soprattutto le vie respiratorie ed i polmoni.

Come proteggersi

Tuttavia, poiché l’attività fisica e sportiva comportano diversi benefici per la salute, è sbagliato rinunciare ad allenarsi all’aperto, a meno che non sia il medico a sconsigliarlo. La ricerca scientifica ha dimostrato che i benefici a lungo termine dell’attività fisica regolare superano i rischi associati all’esposizione all’inquinamento dell’aria. Per proteggersi è opportuno adottare dei comportamenti corretti per ridurre al minimo l’esposizione agli inquinanti.

Tabella n. 2. Dieci comportamenti corretti per limitare gli effetti negativi dell’inquinamento dell’aria:

  1. Soprattutto d’inverno, praticare attività sportive nel verde;
  2. Rimanere lontani da zone di traffico e dai semafori;
  3. Non attraversare zone industriali;
  4. Evitare le ore del mattino e della sera, quando sono in funzione gli impianti di riscaldamento domestici;
  5. Preferire le ore più calde della giornata;
  6. Fare attenzione in città ai giorni in cui sono superati i livelli di attenzione per l’inquinamento dell’aria;
  7. Considerare che la pioggia e il vento provocano un abbattimento degli inquinanti atmosferici;
  8. Non trascurare eventuali disturbi dell’apparato respiratorio;
  9. Soprattutto sopra i 60 anni fare la vaccinazione antinfluenzale e quella contro la polmonite e completare il ciclo vaccinale anti Covid-19 con la quarta dose;
  10.  Limitare l’uso della propria automobile.

Tra i comportamenti utili a limitare gli effetti dannosi dell’aria inquinata, non va inserito quello di usare una mascherina perché, in realtà, questa non presenta una vera utilità per chi pratica attività sportive all’aperto:

  • Le mascherine, anche FP2, non sono sufficienti a filtrare le PM10;
  • La maggior parte degli inquinanti penetrano lo stesso nei polmoni;
  • La mascherina limita di fatto l’introduzione di aria nell’apparato respiratorio;
  • La mascherina è scomoda da portare a lungo;
  • Se l’aria è veramente inquinata, è bene non praticare attività sportive all’aperto;
  • La mascherina fornisce una falsa idea di protezione.

Le vaccinazioni contro l’influenza e contro la polmonite possono essere richieste al proprio medico di famiglia per tutti gli over 60.

Fonti:

World Health Organization. Air Quality Guidelines - Update 2021. Copenhagen, Denmark: WHO Regional Office for Europe (2021)

L’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS) ha pubblicato, il 21 settembre, un aggiornamento delle Linee Guida globali sulla qualità dell'aria (AQG 2021)

WHO Air Quality Guidelines 2021–Aiming for Healthier Air for all: A Joint Statement by Medical, Public Health, Scientific Societies and Patient Representative Organisations, Int J Public Health, 23 September 2021

https://www.epicentro.iss.it/attivita_fisica/iniziative-europa

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