Redazionale

Vaccino antipneumococcico

Data pubblicazione: 06/07/2020 - Ultimo aggiornamento: 29/05/2022
Categoria: News - Autore: Dott. Francesco Spinazzola (infettivologo)

Vaccino antipneumococcico

Le infezioni da pneumococco sono causate dal batterio Streptococcus pneumoniae e possono causare oltre la polmonite, anche sepsi (cioè quando i batteri si riproducono nel sangue), localizzazioni in vari organi, ad esempio specie nel bambino l’otite, fino alla sofferenza multiorgano (MOF) e la meningite. L’infezione da pneumococco a carico del nevrasse può fra l’altro causare anche sequele neurologiche. Le armi che abbiamo a disposizione per contrastare questo patogeno sono gli antibiotici e il vaccino. Esistono più di 90 sierotipi di pneumococco e i vaccini attualmente utilizzati proteggono comunque contro i sierotipi più frequentemente in gioco.

Esistono pertanto due tipi di vaccino per il pneumococco (nel link approfondimento con dettagli dei ceppi da cui proteggono i due tipi di vaccino): il polisaccaridico 23-valente (PPV), utilizzabile soltanto nei bambini sopra i due anni e negli adulti, e quello coniugato (cioè legato a una proteina che ne aumenta l’immunogenicità) 13-valente (PVC13) che protegge nei confronti dei 13 ceppi responsabili della maggior parte delle infezioni più gravi nei bambini. Il PNPV (Piano Nazionale Prevenzione vaccinale) pertanto prevede:

  • in tutti i nuovi nati in 3 dosi al 3°, 5°e 11-13°mese di vita;
  • bambini di età compresa fra i 12 e i 23 mesi: due dosi con intervallo di almeno 2 mesi fra le dosi;
  • bambini di età compresa fra i 2 a i 5 anni:
  • anziani>65 anni una dose singola (eventualmente seguita da una dose di PPV ad almeno 8 settimane di distanza)
  • adulti portatori di patologie cronico-degenerative (es. BPCO, enfisema, cardiopatie croniche) e patologie immunodepressive (es: asplenia, insufficienza renale, tumori del sangue, altre neoplasie diffuse, trapianti, ecc.)  una dose singola (eventualmente seguita da una dose di PPV ad almeno 8 settimane di distanza)

Il vaccino contro il polisaccaride pneumococcico (PPV) è somministrato alle persone di età pari o superiore a 65 anni e alle persone ad alto rischio per le condizioni predette. Nelle situazioni in cui si renda necessario somministrare anche il vaccino polisaccaridico con lo scopo di estendere la copertura sierotipica, l’intervallo tra il vaccino pneumococcico 13valente coniugato ed il vaccino pneumococcico polisaccaridico 23valente non deve essere inferiore alle 8 settimane. Ove possibile, una maggiore distanza tra vaccino coniugato e polisaccaridico sembra garantire una risposta migliore.

L'introduzione di questo vaccino (PCV13) nel programma di vaccinazione infantile del SSN ha portato a una forte riduzione della malattia da pneumococco. Si ritiene che il vaccino PPV sia efficace dal 50 al 70% circa nella prevenzione della malattia da pneumococco.

Sia il PPV che il PCV sono vaccini inattivati o "uccisi" e non contengono organismi vivi. Non possono causare la malattia da cui proteggono.   

Gravidanza e allattamento: praticare il vaccino pneumococcico è ritenuto sicuro durante la gravidanza e durante l'allattamento. Ma come precauzione, si può aspettare fino a gravidanza espletata, a meno che i benefici del vaccino non superino i rischi per il tuo bambino.

Effetti collaterali del vaccino pneumococcico. Come la maggior parte dei vaccini, le versioni pediatriche e per adulti del vaccino pneumococcico possono talvolta causare lievi effetti collaterali.

La Regione Lazio ha deciso di rendere obbligatoria dall’autunno questa vaccinazione insieme a quella anti influenzale, nel quadro di una campagna di affiancamento nella lotta al COVID-19 e alle affezioni  respiratorie stagionali

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