Redazionale

Febbre Gialla in Nigeria

Data pubblicazione: 10/01/2019 - Ultimo aggiornamento: 28/05/2022
Categoria: Alert dal mondo - Autore: Staff Ambimed

Febbre Gialla in Nigeria

Il 22 novembre 2018, l’Organizzazione Mondiale della Sanità è stata informata di un cluster di casi sospetti di febbre gialla e decessi nello Stato di Edo, Nigeria. 
Dal 22 settembre al 31 dicembre 2018, in totale sono stati segnalati 146 casi sospetti, 42 casi presunti positivi e 32 casi confermati, inclusi 26 decessi in 15 delle 18 aree di governo locale nello Stato di Edo.
I maschi rappresentano la maggioranza dei casi (74%), e la fascia di popolazione più colpita risulta essere tra i 10 e 19 anni (33%), seguita dalla classe d’età 20- 29 con 36 casi (25%). 
Inizialmente, le aree colpite erano quelle rurali, tuttavia, da fine novembre 2018, sono stati segnalati casi sospetti da tre le zone urbane. Vi è inoltre stata una segnalazione di due casi presunti e un caso confermato nell’area di Oredo, che include la capitale Benin città densamente popolata con circa 1,5 milioni di abitanti. 
Lo Stato di Edo ha appena concluso l’implementazione di una campagna di vaccinazione reattiva contro la febbre gialla per aumentare rapidamente l’immunità della popolazione ed interrompere la trasmissione della malattia. Al 31 dicembre 2018, sono stati vaccinati 1,47 milioni di persone. 
L’attuale epidemia di febbre gialla nello Stato di Edo in Nigeria, è inusuale per dimensioni e gravità, e il numero di casi è molto elevato. Infine, in un’epoca in cui ci sono molti viaggiatori in entrata da altri stati e paesi per le vacanze di dicembre-gennaio, aumenta il rischio di potenziale diffusione.

 

CONSIGLI AI VIAGGIATORI

 

La febbre gialla viene trasmessa dalle zanzare Aedes che mordono più spesso alla luce del giorno. Si raccomanda sempre una rigorosa prevenzione dal morso di zanzara; la vaccinazione contro la febbre gialla rimane consigliata ai viaggiatori diretti in Nigeria.

 

LA FEBBRE GIALLA

 

E' una malattia infettiva acuta virale causata dalla puntura di zanzare infette appartenenti al genere Aedes, che pungono nelle ore diurne e colpiscono soprattutto gli esseri umani e le scimmie. La febbre gialla non si trasmette da uomo a uomo, ma soltanto attraverso le zanzare infette. Le persone malate restano infettanti per le zanzare che li pungono da poco prima della comparsa della febbre per tutta la durata del periodo febbrile che dura circa 5 giorni. A loro volta le zanzare diventano infettanti e rimangono tali per tutta la durata della loro vita.
È endemica nelle aree tropicali dell’Africa, del Centro e del Sud America. L'infezione determina varie forme di malattia, da lieve a grave fino al decesso. Il periodo di incubazione della febbre gialla è di durata variabile: da 3 a 6 giorni. 
La prima fase “acuta”, solitamente ha un esordio improvviso, con febbre accompagnata da brividi, dolori muscolari, mal di testa, perdita di appetito, nausea e vomito. Nelle fasi iniziali della malattia si riscontra un calo del numero dei globuli bianchi del sangue, possibili manifestazioni emorragiche e la comparsa di un colorito giallastro della pelle (ittero), da cui prende il nome “giallo”. Dopo 3-4 giorni, nella maggior parte dei pazienti i sintomi scompaiono; in circa il 15% dei casi invece, dopo una fase di miglioramento, appaiono o si aggravano le manifestazioni emorragiche e la malattia entra in una fase tossica,  caratterizzata dalla ricomparsa della febbre e sanguinamento dal naso, dalle gengive, dagli occhi, e dalla presenza di sangue nelle feci o nel vomito (il cosiddetto "vomito negro"), accompagnate da segni di insufficienza epatica e renale. Circa il 50% dei soggetti muore nell’arco di 10-14 giorni.

 

ESISTONO DEI VACCINI DISPONIBILI?

 

Si.

Il​ ​vaccino, ​ ​attualmente​ ​approvato​ ​dall’O.M.S.​ ​è​ ​costituito​ ​dal​ ​virus​ ​della​ ​febbre​ ​gialla​ ​di​ ​ceppo​ ​17D vivo​ ​e​ ​attenuato​ ​coltivato​ ​su​ ​embrione​ ​di​ ​pollo. ​ Il  vaccino è da somministrare almeno dieci giorni prima di esporsi al rischio di infezione da febbre gialla, al fine di ottenere una buona protezione contro il virus. Si inietta per via sottocutanea o intramuscolare e può essere somministrato contemporaneamente al vaccino del morbillo o ai vaccini contro il tifo (quelli contenenti il polisaccaride capsulare Vi) e/o dell’epatite.

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