Redazionale

Focolaio di febbre gialla in Africa

Data pubblicazione: 20/09/2022
Categoria: News - Autore: Staff Ambimed

Focolaio di febbre gialla in Africa

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha diramato un’allerta per focolai in corso di febbre gialla in 12 Paesi africani. Tra il 1° gennaio 2021 e il 26 agosto 2022 sono stati segnalati 184 casi confermati e 274 casi probabili, tra cui si sono verificate 12 morti.

I casi, che potrebbero aumentare, riguardano le regioni orientale, occidentale e centrale del continente, con focolai che stanno coinvolgendo:

 Camerun

 Ciad

 Costa d’Avorio

 Gabon

 Ghana

 Kenya

 Niger

 Nigeria

 Repubblica Centrafricana

 Repubblica del Congo

 Repubblica Democratica del Congo

 Uganda


Le stime dell’OMS considerano il rischio a livello regionale elevato, ma non vi sono al momento elementi tali da portare sconsigliare viaggi internazionali nei Paesi coinvolti. È tuttavia caldamente raccomandato di verificare con una consulenza pre-viaggio l’opportunità di somministrare il vaccino contro la febbre gialla ai viaggiatori con 9 o più mesi d’età diretti nelle regioni a rischio previa valutazione delle probabilità di esposizione dei singoli individui.

La febbre gialla

La febbre gialla è una malattia infettiva di origine virale trasmessa dalla puntura di zanzare infette, principalmente del genere Aedes. Responsabile di fino a 60.000 decessi all’anno, ha un periodo d’incubazione di 3-6 giorni dalla puntura, dopo i quali si manifesta con sintomi che includono febbre alta, mal di testa, dolori muscolari nausea e vomito che spariscono dopo 3-4 giorni.

Nel circa 15% dei casi questa fase non rappresenta la guarigione dalla malattia, ma solo un periodo di remissione che dura 1-2 giorni. Si presenta a questo punto un nuovo attacco di febbre con dolori addominali, emorragie della pelle, mucose e apparato digerente, e l’ittero, la colorazione giallastra della pelle che dà il nome alla malattia dovuta a danni al fegato. Questa forma più severa della malattia ha un tasso di mortalità che va dal 20 al 50% e tende a essere la più frequente tra i viaggiatori.

Prevenzione

Oltre alle buone pratiche di profilassi comportamentale volte a evitare di essere punti dalle zanzare, i viaggiatori a rischio di infezione possono fare ricorso alla vaccinazione. Si tratta di un vaccino vivo attenuato, che utilizza forme indebolite del virus che non sono in grado di causare la malattia ma garantiscono l’immunizzazione. Somministrato a partire dal nono mese d’età, è sufficiente una dose per ottenere una protezione a vita.

Trovi questo articolo interessante? Condividilo sui social
Progettazione e sviluppo a cura di TECNASOFT