Redazionale

La nuova denominazione delle varianti di coronavirus: perchè dobbiamo usare le lettere greche?

Data pubblicazione: 21/06/2021 - Ultimo aggiornamento: 28/05/2022
Categoria: News - Autore: Staff Ambimed

La nuova denominazione delle varianti di coronavirus: perchè dobbiamo usare le lettere greche?

C’è voluto del tempo, ma da giugno 2021 l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha annunciato la prima iterazione del suo sistema di denominazione per due tipi di varianti del coronavirus, da utilizzare nelle comunicazioni pubbliche, ora le denominazioni sono salite a tre.

Un comitato di esperti che consiglia l'OMS ha raccomandato di utilizzare l'alfabeto greco per descrivere le "varianti di interesse" - che sono ceppi di coronavirus che portano ad un aumento delle infezioni a livello locale - così come le più pericolose "varianti di preoccupazione".

Il sistema è destinato all'uso soprattutto da parte dei media, dei responsabili politici e del pubblico. La sua assenza ha alimentato e continuerebbe ad alimentare la pratica di nominare le varianti con i luoghi in cui sono state scoperte, come la "variante Kent", altrimenti nota come B.1.1.7, poi denominata Alpha. Il lignaggio B.1.617.2, identificato per la prima volta in India, chiamata poi Delta e la variante nota come B.1.1.529 è stata rinominata Omicron.

Il nuovo sistema è sia un'alternativa più user-friendly sia è finalizzato a ridurre lo stigma geografico e la discriminazione che possono derivare dall'associazione di un virus a un luogo. È anche importante perché, quando i paesi vengono individuati da organizzazioni di notizie che hanno milioni di lettori e spettatori, i governi possono diventare titubanti. Potrebbero ritardare la raccolta di dati sui ceppi di coronavirus o addirittura ritardare ad annunciare nuove varianti, per evitare quella che percepiscono come stigma, il rischio di essere incolpati per la creazione di una variante, e conseguenti ripercussioni economiche.

Il nuovo sistema non cambia i sistemi di nomenclatura alfanumerica utilizzati dai ricercatori e dalla comunità scientifica. Inoltre, non impedisce la denominazione di una posizione in cui è stata identificata una variante del virus, ad esempio per indicare aree in cui si stanno diffondendo varianti. Quello che fa è fornire un'alternativa ai nomi che significano poco per le persone al di fuori della ricerca.

L'OMS è ben consapevole che questa è però una soluzione temporanea. Sono infatti già state utilizzate 10 delle 24 lettere greche per descrivere 6 varianti di interesse e 4 varianti di preoccupazione da dicembre 2020. Ciò significa che potrebbe essere necessario trovare un nuovo sistema di denominazione. Lo sviluppo di un sistema di denominazione chiaro e in grado di funzionare attraverso culture e lingue è un processo complesso, motivo per cui i consulenti dell'OMS hanno impiegato così tanto tempo per trovare la soluzione attuale.

Data quindi la continua evoluzione del virus SARS-CoV-2 e i costanti sviluppi nella comprensione degli impatti delle varianti da parte della comunità scientifica, le definizioni operative possono essere aggiornate periodicamente.

L'OMS fornisce regolarmente aggiornamenti sulle classificazioni SARS-CoV-2, sulla distribuzione geografica delle varianti di preoccupazione e sulle loro caratteristiche fenotipiche (trasmissibilità, gravità della malattia, rischio di reinfezione e impatti sulla diagnostica e sulle prestazioni del vaccino) basati su studi pubblicati.

Ad oggi, oltre alla classificazione di tutte le varianti identificate, sono due le categorie per cui la comunità scientifica riserva un occhio di riguardo. Le varianti di preoccupazione (VOC) e le varianti di interesse (VOI).

Varianti di preoccupazione (variants of concern, VOC): è associata a uno o più dei seguenti cambiamenti con un grado di rilevanza per la salute pubblica globale:

  • aumento della trasmissibilità o cambiamento dannoso nell'epidemiologia di COVID-19;
  • aumento della virulenza o cambiamento nella presentazione clinica della malattia;
  • diminuzione dell'efficacia della sanità pubblica e delle misure sociali o della diagnostica disponibile, dei vaccini, delle terapie.

Variante
(nomenclatura WHO)

Lignaggio

Primi campioni identificati

Variante di Preoccupazione

Alpha

B.1.1.7 

UK, 09/2020

18 dicembre 2020

Beta

B.1.351

Sud-Africa, 05/2020

18 dicembre 2020

Gamma

P.1 

Brasile, 11/2020

11 gennaio 2021

Delta

B.1.617.2

India, 10/2020

11 maggio 2021

Omicron

B.1.1.529

Più paesi, 11/2021

26 novembre 2021

Varianti di interesse (variants of interest, VOI):

  • con cambiamenti genetici previsti o noti per influenzare le caratteristiche del virus come trasmissibilità, gravità della malattia, fuga immunitaria, fuga diagnostica o terapeutica;
  • identificata con il potenziale di trasmissione significativa nella comunità o più cluster COVID-19, in più paesi con una prevalenza relativa crescente insieme a un numero crescente di casi nel tempo, o altri effetti epidemiologici apparenti per suggerire un rischio emergente per la salute pubblica globale.

Variante
(nomenclatura WHO)

Lignaggio

Primi campioni identificati

Variante di Interesse

Lambda

C.37

Perù, 12/2020

14 giugno 2021

Mu

B.1.621

Colombia, 01/2021

30 agosto 2021

Fonti:

Trovi questo articolo interessante? Condividilo sui social
Progettazione e sviluppo a cura di TECNASOFT