Redazionale

Revisione dei casi di TBE (Encefalite da zecche) dal 2012 al 2016

Data pubblicazione: 30/09/2020 - Ultimo aggiornamento: 29/05/2022
Categoria: News - Autore: Alessandro Baldissera

Revisione dei casi di TBE (Encefalite da zecche) dal 2012 al 2016

L'encefalite da zecche (TBE) è una malattia infettiva del sistema nervoso centrale causata da un flavivirus e solitamente trasmessa dal morso di una zecca del genere Ixodes spp.

Queste zecche si possono trovare dall'Europa occidentale al Giappone.

Il decorso tipico della malattia è bifasico. Dopo un periodo di incubazione mediano di 8 giorni, il primo stadio consiste in alcuni giorni di sintomi aspecifici come febbre e affaticamento muscolare.

 


Revisione dei dati segnalati in Europa tra il 2012 e il 2016

I dati della revisione provengono dalle segnalazioni dell’Unione Europea di 23 Paesi Europei.

Tra il 2012 e il 2016, sono stati segnalati ben 12.500 casi di TBE di cui 11.623 (93,0%) erano casi confermati e 878 (7,0%) casi probabili.

Circa il 95% dei casi è stato ricoverato in ospedale e il tasso di mortalità complessivo dei casi è stato dello 0,5%.

Solo la Repubblica Ceca e la Lituania rappresentano il 38,6% di tutti i casi segnalati in Europa.

Nel periodo 2012-2016 Lituania, Lettonia ed Estonia hanno registrato i tassi di notifica più elevati.



Dei 23 paesi che hanno segnalato casi di TBE, 16 avevano tassi medi di notifica inferiori a 1 caso di encefalite da zecche ogni 100.000 abitanti.

ECDC. Map produced on: 19 July 2018

Dei 12.470 casi riportati (con informazioni sull'età) 6.782 (il 54,4%) rientrano nella fascia di età compresa tra i 40-69 anni e i tassi di notifica aumentano con l’età in entrambi i sessi, raggiungendo il picco di 0,89 casi per 100.000 abitanti nei maschi di età compresa tra 60 e 69 anni, per poi diminuire nei gruppi di età più avanzata.

Tale dato, molto probabilmente è correlato ad un'età in cui gli individui hanno a disposizione maggiore tempo per le attività ricreative all'aperto.

Quasi il 95% dei casi di TBE segnalati è stato ricoverato in ospedale.

Dei 9.889 casi segnalati con esito noto il 0,5% ha avuto un esito sfavorevole (decesso) e il 2,5% del totale ha avuto conseguenze neurologiche.

Il tasso di mortalità non subisce significativi cambiamenti in base al sesso ma è più alto nelle fasce di età più avanzata.

Tra i 5.205 casi con stato di vaccinazione noto, ben il 97,3% non era vaccinato, mentre il restante 2,7% ha ricevuto un ciclo vaccinale incompleto o sconosciuto.

Il tasso complessivo di notifica TBE è rimasto stabile durante il 2012-2016. La sorveglianza a livello europeo ha contribuito a fornire dati affidabili e comparativi, consentendo una migliore mappatura del rischio di malattia sia a livello nazionale che subnazionale.

Negli anni precedenti in Europa, i casi segnalati tra il 1990 e il 1994 è aumentato. Tale tendenza è rimasta stabile nei successivi 15 anni. Nel 2013, diversi paesi europei hanno registrato un picco di casi di TBE, che ha portato al maggior numero di casi di encefalite da zecche mai osservato prima in Europa.

Un'analisi condotta in otto paesi europei ha suggerito che il comportamento umano correlato a buone condizioni meteorologiche, ad es. l'aumento delle attività ricreative all'aperto è stata la principale spiegazione del picco.

Tutti i Paesi con un tasso medio annuo di notifica superiore a 1 caso di TBE ogni 100.000 abitanti hanno registrato un trend stabile. È stato osservato un aumento solo in Finlandia e Francia.

In Francia, il tasso di notifica è quasi triplicato nel 2016 rispetto agli anni precedenti in particolare nella regione dell'Alsazia; in Ungheria invece è stata osservata una notevole diminuzione.

Tuttavia, le ragioni alla base di questo aumento devono ancora essere determinate.

Un'analisi dei modelli epidemiologici di TBE in Lituania ha suggerito tendenze diverse tra le contee con aumenti più pronunciati nelle parti orientali e settentrionali del paese.

Analogamente, in Austria sono state segnalate tendenze divergenti tra le regioni.

Una tendenza al ribasso è stata osservata nel nord-est della Bassa Austria, mentre le regioni alpine nell'ovest dell'Austria sono diventate altamente endemiche.

Uno studio condotto in Svezia ha suggerito inoltre che inverni più miti sono associati a una maggiore incidenza di TBE. I casi di encefalite da zecche hanno infatti seguito una marcata stagionalità: la maggior parte dei casi si sono verificati durante i mesi più caldi da maggio a ottobre, probabilmente a causa delle abitudini dei cittadini, dato che le persone trascorrono una maggiore quantità di tempo all'aperto dove le concentrazioni di zecche sono più elevate.

Tuttavia, sono possibili casi di infezione durante i mesi più freddi, soprattutto nell'Europa centrale.

 

Conclusione

La vaccinazione rimane la misura protettiva più efficace contro la TBE.

È necessaria una maggiore consapevolezza della TBE per migliorare la copertura vaccinale nei viaggiatori e promuovere le migliori pratiche per evitare i morsi di zecca.

Attualmente, l'OMS raccomanda la vaccinazione ai viaggiatori che sono a rischio di esposizione alla TBE durante le attività all'aperto nelle aree rurali endemiche.

I Paesi in cui la malattia è altamente endemica dovrebbero prendere in considerazione il rafforzamento delle campagne informative sulle misure preventive contro le punture di zecca, nonché l'introduzione di raccomandazioni sui vaccini TBE se non sono già proposte.

Bibliografia

Beauté J.,Spiteri G.,Warns-Petit E., Zeller H. Tick-borne encephalitis in Europe, 2012 to 2016. Surveillance and outbreak report. Eurosurveillance. Article submitted on 18 Apr 2018 / accepted on 16 Aug 2018 / published on 08 Nov 2018.

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