Redazionale

Viaggia, ma attenzione alle infezioni resistenti!

Data pubblicazione: 10/05/2023 - Ultimo aggiornamento: 17/08/2023
Categoria: News - Autore: Giulia Menghetti

Viaggia, ma attenzione alle infezioni resistenti!

I rischi legati alle infezioni nei soggetti viaggiatori non sono esclusivamente dovuti alle problematiche ampiamente riconosciute e dibattute, ma sono correlati anche alla possibilità di contrarre infezioni da batteri resistenti alle comuni terapie. Questo rischio si amplifica enormemente nei soggetti che nel corso del loro viaggio sono dovuti ricorrere ad ospedalizzazione a causa di un’infezione.

Ogni anno, quasi 500.000 italiani - circa ¼ di chi parte – al rientro dal viaggio manifesta un’infezione antibiotico-resistente. Lo studio, condotto dal Gruppo Italiano per la Stewardship Antimicrobica (Gisa), specifica che il rischio è più elevato negli under 30 poiché generalmente viaggiano per un periodo maggiore e in parti più remote del mondo.

Come per le normali infezioni del viaggiatore, anche quelle causate da batteri resistenti sono più frequentemente contratte durante viaggi effettuati in paesi in via di sviluppo, come Africa, Sud Est Asiatico e Sud America.

Spesso i viaggiatori internazionali, su consiglio medico, partono già forniti di una scorta preventiva di antibiotici da utilizzare in caso di bisogno. Questa pratica risulta essere assolutamente corretta se i farmaci vengono utilizzati quando effettivamente necessari, ma spesso conduce il viaggiatore ad effettuare un’automedicazione in molte situazioni in cui l’infezione si risolverebbe da sola, molto frequentemente in caso di diarrea del viaggiatore, nella quasi totalità dei casi autolimitante. La pratica delle automedicazioni non necessarie favorisce abbondantemente la selezione e lo sviluppo di microorganismi resistenti, che verranno poi portati nel paese di origine con la possibilità di causare epidemie, prevalentemente in contesti ospedalieri, che potrebbero risultare di difficile gestione e a volte molto pericolose.

La principale causa di acquisizione di microorganismi resistenti nel corso di viaggi sono gli interventi di chirurgia maggiore subiti nei paesi in via di sviluppo.

Secondo uno studio condotto dalla Washington University School of Medicine di St. Louis pubblicato sulla rivista BMC Genome Medicine, il microbioma intestinale di soggetti viaggiatori presenta una maggiore prevalenza di microorganismi resistenti rispetto alla popolazione generale. In accordo con lo studio statunitense appena citato, esiste anche uno studio olandese, condotto dai ricercatori della Maastricht University in Olanda, i quali hanno analizzato il microbioma intestinale di 190 adulti che avevano viaggiato in Africa e Asia, prelevando campioni fecali prima della partenza e al rientro. I risultati di questo studio hanno messo in evidenza l’aumento di microorganismi resistenti a seguito del viaggio, a discapito dei normali microorganismi della flora intestinale della popolazione occidentale.

In conclusione, si consiglia ai viaggiatori di adottare tutte le precauzioni necessarie per evitare di contrarre infezioni, ma anche di osservare una particolare cautela nelle automedicazioni in caso di sintomi suggestivi di infezioni non gravi, al fine di evitare la selezione dei temuti batteri resistenti, magari consultando il proprio medico prima di prendere provvedimenti.


 

Fonti:

Healthdesk.it

Ufficio federale della Sanità pubblica Svizzera

ISS

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