Redazionale

Promozione della salute della donna: menopausa nel luogo di lavoro

Data pubblicazione: 06/10/2022
Categoria: News - Autore: Lavinia Barone

Promozione della salute della donna: menopausa nel luogo di lavoro

Uno dei momenti fondamentali dell’esistenza umana, la menopausa presenta necessità e sfide particolari che devono essere tenute in considerazione nell’organizzazione della quotidianità lavorativa, per adempiere agli obblighi di tutela della salute delle lavoratrici e garantire il miglior funzionamento della macchina aziendale. Ma quali sono le opzioni a nostra disposizione?

Le definizioni

La menopausa viene definita come la fine del ciclo riproduttivo della donna e coincide con la fine irreversibile delle mestruazioni in seguito alla cessata produzione di estrogeni. Generalmente si presenta nell’età compresa tra i 45 ed i 55 anni, anche se non infrequenti sono gli episodi di menopausa precoce (< 40 anni) e tardiva (< 55 anni).

La “peri-menopausa” è invece il periodo antecedente o subito successivo, caratterizzato da una sintomatologia estremamente variabile in relazione al tipo, all’intensità e alla durata delle suddette manifestazioni. Tale variabilità è generata da frequenti fluttuazioni nella produzione di estrogeni.

Sintomi della menopausa

I sintomi si manifestano con le più comuni vampate di calore, tachicardia (frequenza cardiaca troppo alta), sudorazioni notturne, sino ai più rari (ma non infrequenti!) disturbi urogenitali e disturbi d’ansia generalizzati. L’avvento della menopausa nella vita riproduttiva della donna è associato inoltre ad un aumentato rischio di osteoporosi, aumento di peso e malattie cardiovascolari.

Abitudini scorrette nel proprio stile di vita (come tabagismo, consumo di alcool o una dieta non equilibrata) possono inoltre aumentare sia il rischio di un ingresso precoce in menopausa sia l’insorgere di manifestazioni sintomatologiche più gravi. Il fumo di tabacco in particolare è legato ad un ingresso in menopausa stimato di circa 2-3 anni prima, con una perdita di massa ossea maggiore di 0,2% nelle donne fumatrici rispetto alle non fumatrici. È inoltre strettamente correlato ad un aumentato rischio di eventi cardiovascolari.

Secondo i dati del Censis, a oggi sono dieci milioni le donne italiane in menopausa e di queste 16.000 in peri-menopausa. Una fetta sostanziale degli oltre 23 milioni di lavoratori in Italia (ISTAT, giugno 2022) a cui è fondamentale prestare attenzione.

La menopausa sul luogo di lavoro

In seguito all’innalzamento dell’età pensionabile le donne possono potenzialmente trascorre circa 10/15 anni della loro attività professionale dopo aver raggiunto la menopausa.

I notevoli cambiamenti in termini di aumentata vulnerabilità possono comportare un calo del rendimento delle professioniste e un aumentato rischio di infortuni sul lavoro (ad esempio in seguito a fratture e/o lussazioni legate alla genesi di osteopenia/osteoporosi.

Questo rende la professionista esposta non solo nel contesto della propria salute personale ma anche in ambito professionale, tanto da comportare un’aumentata resistenza nell’assunzione di donne anagraficamente più prossime alla menopausa o vere e proprie discriminazioni di genere nell’attribuzione di ruolo e mansioni.

Diventa quindi di primaria importanza aumentare la sensibilità collettiva e dei dipendenti dell’azienda, migliorare e strutturare l’ambiente di lavoro in modo tale da non essere discriminante.

Atti pratici

Nel Regno Unito sono state redatte delle linee guida finalizzare a ridurre il disagio psichico ed emotivo della lavoratrice.

Alcuni suggerimenti di primaria importanza sono:

  • facilitare l’accesso alle strutture igieniche
  • ipotizzare un’implementazione dello smart-working
  • preferire un dress code aziendale che utilizzi uniformi con tessuti naturali e non sintetici.

Risulta inoltre fondamentale fornire alla donna le informazioni necessaria ai fini della tutela della salute della medesima mediante corsi mirati ad informarla sulle corrette abitudini di vita.

In particolare, l’attività fisica è finalizzata a ridurre la pressione arteriosa, previene l’osteoporosi mediante un aumento della densità ossea, limita l’aumento ponderale di peso, potenzia il tono muscolare e riduce il rischio di cadute ed infine agisce migliorando il tono dell’umore mediante la stimolazione della produzione di endorfine.

Una corretta alimentazione è finalizzata a ridurre i livelli di colesterolo LDL, a ridurre il rischio di un aumento pondare di peso e garantire un apporto vitaminico necessario a prevenire il rischio di frattura conseguente all’osteoporosi.

Le corrette manovre di prevenzione e promozione della salute sul luogo di lavoro sono fondamentali a raggiungere gli standard di qualità necessari a tutelare le professioniste in un periodo di particolare vulnerabilità anche con la finalità di eseguire una corretta valutazione del rischio che tenga conto dell’età e della differenza di genere, secondo normativa vigente.

FONTI

Scheda Inail

Censis

Testo unico sicurezza lavoro

Fondazione Gimbe

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